Cisl Taranto: documento del Comitato Esecutivo sulla manovra economica
CISL TARANTO - Il Comitato Esecutivo della Cisl di Taranto esprime forte preoccupazione per la crisi economica in atto, che rallenta il rientro nei processi produttivi di lavoratrici e lavoratori attualmente in cassa integrazione e/o mobilità ed aggrava la disoccupazione dei giovani, specie nel Sud e nei territori in ritardo di sviluppo, come Taranto. Esso valuta la manovra economica del Governo per il 2011-2012 riscontro dovuto alle misure imposte dall’UE, in riferimento alla crisi dell’euro, ai vincoli del Patto di stabilità sul debito pubblico degli Stati membri e alla sostenibilità dei rispettivi bilanci; utile, altresì, per assicurare al Paese la fiducia dei mercati finanziari internazionali, prevenire la speculazione dei mercati sul debito pubblico e confermare le condizioni di salvaguardia di lavoro, salari, pensioni, politica sociale.
Condivisibili, pertanto, sono la lotta all’evasione fiscale, il contenimento dei costi istituzionali, l’azzeramento dei costi della politica, la scelta di non operare tagli alla sanità. Problemi, comunque, determina il ritardo delle finestre di uscita per i pensionamenti. Tuttavia, il Governo deve mostrare maggiore determinazione per l’equità sociale, il reperimento di risorse da destinare alla crescita economica del Paese, colpendo privilegi, inefficienze e contrastando il degrado istituzionale e politico. I minori trasferimenti a Regioni, Province e Comuni, non possono significare automaticamente minori servizi, aumenti di tasse e tariffe; incoraggiamo quindi la responsabilità degli Enti Locali a reperire risorse con il rigore e l’efficienza della spesa pubblica, tagliando sprechi, compartecipando alla lotta all’evasione fiscale e incassando almeno 1/3 del ricavato.
Per il COMITATO ESECUTIVO è grave la decisione del Governo di bloccare senza alcun confronto con il Sindacato i contratti nazionali del Pubblico impiego e chiede che sia salvaguardata la contrattazione integrativa decentrata su efficienza, produttività, economie di gestione delle pubbliche amministrazioni; chiede, inoltre, che sia recuperata l’iniquità venutasi a creare per le donne del pubblico impiego, con l’innalzamento dell´età pensionabile a 65 anni dal 2012, operando alleggerimenti su altre parti della manovra e la rimozione degli ostacoli che si frappongono all´accesso delle donne al mondo del lavoro e al potenziamento effettivo dei servizi alla famiglia. In riferimento alla Scuola pubblica, sia cancellato il blocco degli stipendi per il personale e si incida di più sugli sprechi, sia riconsiderata la decisione del blocco delle progressioni di anzianità e siano operate almeno 20 mila immissioni in ruolo sugli organici scoperti. Inoltre, pur condividendo l’azione di contrasto a qualsivoglia forma di abuso, in materia di pensioni di invalidità, si chiede che venga rafforzata la tutela sociale per i non autosufficienti, con interventi strutturali. Pur apprezzando, altresì, gli interventi previsti in ordine al miglioramento della detassazione e decontribuzione del salario di produttività contrattualizzato e l’avvio della fiscalità di vantaggio per il Sud da consolidare attraverso la finalizzazione dei FAS e dei Fondi Europei su investimenti, occupazione, infrastrutture, il COMITATO ESECUTIVO ritiene non più rinviabili le riforme strutturali. Quella fiscale innanzitutto, perché siano rafforzati gli strumenti di contrasto all’evasione e introdotte nuove forme di tassazione su consumi, rendite speculative e grandi patrimoni, al fine di compensare la riduzione del prelievo su salari e pensioni.
Infine, premesso il giudizio articolato espresso a tutti i livelli dalla Cisl sulla manovra con la ferma richiesta che il Parlamento recuperi le criticità presenti, il COMITATO ESECUTIVO conferma la protesta e la proposta come valori specifici e fondativi di un Sindacato coerente, libero e autonomo, che sa intervenire sul merito delle questioni e non approfitta delle difficoltà del Paese per sottrarsi al confronto e mobilitare improvvisamente la piazza.