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Carenza di personale alla Casa Circondariale di Foggia, sindacati ricevuti dal Prefetto.


Carenza di personale alla Casa Circondariale di Foggia, sindacati ricevuti dal Prefetto.

CISL FOGGIA - “Eccellenza, è nostro dovere informarla che se la Casa Circondariale di Foggia è ancor oggi un luogo sicuro è solo grazie allo spirito di sacrificio e abnegazione del personale di Polizia Penitenziaria”. E’ quanto evidenziato nella lettera consegnata al Prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, dalle segreterie delle organizzazioni sindacali S.A.P.Pe, OSAPP, FNS CISL, Uil Penitenziari, SINAPPE, FP CGIL, UGL, CNPP. I rappresentanti sindacali, ricevuti in Prefettura a Foggia nella mattinata del 24 giugno 2010, hanno segnalato la carenza di personale esistente nell’istituto di pena foggiano. Secondo le sigle sindacali di categoria, “la pianta organica è inadeguata ai tempi, legata ad un decreto ministeriale del 2001, che prevedeva una forza di 311 unità, a fronte di una presenza di detenuti di circa 400 unità; organico già all´epoca considerato insufficiente. Al riguardo, basti considerare che nella stessa Regione, istituti penitenziari della stessa grandezza di quello di Foggia, prevedevano per Bari 394 unità, per Taranto 357 e per Trani 325”. A parere delle organizzazioni sindacali, “oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio squilibrio, perché Foggia è diventato il secondo penitenziario della Puglia per presenza di detenuti, dopo quello di Lecce, ed il quinto per previsione di organico di Polizia Penitenziaria”. I sindacati di Polizia Penitenziaria lamentano, quindi, turni massacranti e difficoltà nell’assicurare il servizio scorta, in un penitenziario nel quale sono detenuti elementi di notevole spessore criminale. Pertanto, S.A.P.Pe, OSAPP, FNS CISL, Uil Penitenziari, SINAPPE, FP CGIL, UGL, CNPP, apprezzando disponibilità e sensibilità alla problematica manifestate dal Prefetto Nunziante, hanno chiesto al responsabile della Prefettura di Foggia di intercedere presso le autorità politiche e amministrative (Dipartimento dell´Amministrazione Penitenziaria e Provveditorato Regionale dell´Amministrazione Penitenziaria) affinché si prenda atto della situazione e, nell’immediato, si provveda a revocare i distacchi regionali, per passare, successivamente, ad una rivisitazione delle piante organiche.

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