Ospedali di Ceglie e Cisternino; De Pascalis, Cisl Brindisi: chiusure contro ogni logica economica e di salute
- Giungono notizie sempre più allarmanti rispetto a ridimensionamenti o addirittura chiusure di Presidi Ospedalieri di questa Provincia. In particolare sembrano nel mirino gli Ospedali di Ceglie Messapica e Cisternino, nonché quello di Fasano, in predicato di essere fortemente ridimensionato.
Come Organizzazzione Sindacale siamo sgomenti di fronte a tanta superficialità e incompetenza che dimostrano di mettere in campo l’Assessorato alla Sanità e l’intera Giunta Regionale. Come è pensabile, infatti, che si addivenga ad una razionalizzazione della spesa sulla pelle dei cittadini, dei lavoratori, dei tantissimi anziani di quelle comunità, quando la politica non fa altro che aumentare le proprie spese, moltiplicando il numero dei consiglieri regionali, aumentando le indennità, splafonando in consulenza e incarichi vari ai soliti noti, con aggravi di spesa multimilionari per le casse della Regione?
Pensano costoro che i cittadini siano degli sprovveduti e non si rendano conto che privare un bacino di utenza di oltre 100 mila abitanti, di strutture di primo soccorso e di assistenza ospedaliera, sia una soluzione peggiore del male che si vuole combattere?
Vi sono forse altre logiche, magari di appartenenza politica, che governano scelte fondamentali per la vita di decine di migliaia di persone?
Lasciamo le risposte a coloro che ci leggono e tuttavia non possiamo non rilevare come sia profondamente sbagliata la logica dei tagli che la Giunta Regionale vuole mettere in campo. Essa infatti otterrà il solo risultato di privare intere collettività di indispensabili presidi di salute e di congestionare strutture già al limite del collasso: pensiamo all’Ospedale Perrino, i cui carichi di lavoro sono oramai insostenibili o ai presidi di Francavilla Fontana e Ostuni, con i loro evidenti limiti strutturali, nascosti solo dall’impegno quotidiano del personale sanitario.
La logica che sembra governare le scelte in materia sanitaria degli ultimi dieci anni è solo di natura ragionieristica, per altro sganciata da un più complessivo esame degli sprechi e delle prebende illegittimamente e soprattutto inutilmente elargite.
La CISL rifugge da queste logiche e punta esclusivamente a considerazioni di ordine sanitario, di tutela del cittadino e piena valorizzazione delle risorse umane, i tanti lavoratori che con abnegazione garantiscono buoni livelli di assistenza alle popolazioni interessate. Per questo abbiamo attivato a livello regionale un numero verde antisprechi che sta ben funzionando ed i cui risultati saranno messi a disposizioni della pubblica opinione quanto prima, contanto sul senso civico di tanti cittadini.
Tutto ciò non basta; infatti è necessario farsi promotori di proposte concrete, legate alle esigenze delle singole realtà.
In particolare l’Ospedale di Ceglie Messapica, anziché essere chiuso deve essere valorizzato e potenziato, portando a compimento la ristrutturazione della sala operatoria, riavviando il day surgery di oculistica ( sono diverse centinaia ogni anno gli anziani che si spostano presso altri Stabilimenti per sottoporsi ad interventi di cataratta), potenziando la cura delle patologie legate alla terza età, sviluppando il raccordo con il Centro Neurolesi, creando una unità di dialisi per i circa 100 ammalati di quella patologia che gravano in questo bacino e che sempre più spesso creano mobilità passiva, rivolgendosi al Nosocomio di Martina Franca.
Analoghi ragionamenti devono essere sviluppati per gli altri Ospedali della Provincia, tutti indispensabili a coprire un ampio bacini di utenza, il quale nei periodi di afflusso turistico si moltiplica per cinque volte, mettendo veramente al collasso la Sanità brindisina, figuriamoci se dovessero essere applicati i tagli richiesti! Tutto questo potrebbe essere un colpo mortale alla nostra economia, che cerca disperatamente di uscire da una gravissima crisi, economica ed occupazionale.
Tutto questo se andasse a compimento sarebbe, infatti, anche un duro colpo sul piano occupazionale, con il forte taglia al personale dei servizi si supporto che deriverebbe dalla chiusura di interi Presidi.
Queste sono le azioni da mettere in campo, perché sulla salute della gente non ci possono essere speculazioni, né politiche né tanto meno contabili.
Siamo impegnati, pertanto, come CISL Confederale a contrastare questo progetto di smobilitazione della Sanità brindisina, non per questioni di campanile ma esclusivamente per garantire quella sostanza alla richiesta di servizi diffusi di qualità, che proviene dalla gente. Speriamo che attorno a questa battaglia di civiltà si aggreghino tutti i soggetti politici e sociali, al di là degli schieramenti o degli interessi personali, al fine di contrastare l’ennesimo piano sbagliato, l’ennesimo scippo ai danni della Sanità brindisina.