Fai Cisl di Foggia: alle imprese non conviene lavorare i terreni. Lavoratori agricoli a rischio sopravvivenza
FAI - “Prorogare la fiscalizzazione degli oneri sociali in agricoltura, per alleggerire i costi della contribuzione per le aziende agricole e favorire la registrazione delle giornate effettivamente lavorate dai lavoratori dipendenti”. La segreteria territoriale della FAI CISL di Foggia rinnova l’appello al Governo nazionale. Secondo il sindacato, “è urgente un decreto che sancisca la proroga, altrimenti le imprese agricole, per il prossimo trimestre, saranno costrette a pagare costi troppo elevati. Si rischia di accrescere l’evasione contributiva, il lavoro nero ed illegale, causando situazioni di tensione nel settore che le Istituzioni preposte non riusciranno a governare” . La Fai rileva che l’agricoltura è stata posta “sotto torchio dalla spietata concorrenza di un mercato non regolamentato. Le aziende hanno subito tagli sul costo dei prodotti (grano, pomodoro, uva, ortaggi, olive) che si aggirano intorno al 30 e 40% e, per alcuni prodotti, anche il 50%. Ad essi vanno aggiunti quelli apportati dalle aziende di lavorazione e trasformazione e dalle calamità naturali. La redditività delle imprese si è, quindi, assottigliata notevolmente, tanto che alcune di esse hanno preferito abbandonare i terreni, in quanto tra costi e ricavi si lavora in perdita. Altre aziende, invece, hanno scelto di ricevere i sussidi dell’UE, previsti dalla riforma della PAC, tenendo a riposo i terreni senza lavorarli”. A parere della Fai Cisl, “le gravi conseguenze negative di queste scelte si sono, in buona parte, scaricate sul lavoro dipendente: i lavoratori agricoli fanno fatica a raggiungere il numero minimo di giornate necessarie per la copertura previdenziale e assistenziale e per la realizzazione del reddito per mancato lavoro. Senza contare i tagli degli importi sulle prestazioni temporanee di disoccupazione per la riduzione del numero di giornate non effettuate”. Insomma, conclude la segreteria provinciale della Fai Cisl, “la categoria dei lavoratori agricoli è scontenta e delusa, soprattutto per la scarsa attenzione prestata dal Governo al mondo agricolo”.