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Appalti storici; Cisl e Fisascat: non scioperare ma tenere aperti i tavoli


Appalti storici; Cisl e Fisascat: non scioperare ma tenere aperti i tavoli

FIST CISL | FISASCAT | FELSA - La Cisl e la Fisascat Cisl hanno preso in esame gli sviluppi della vertenza riguardante i 25 mila lavoratori in Italia dei cosiddetti appalti storici e gli ex Lsu – di cui 1.200 complessivamente nel territorio ionico - che svolgono servizi di igiene presso le scuole statali, anche in riferimento all’incontro dello scorso 17 novembre presso il Ministero della Pubblica Istruzione, in cui le OO.SS. hanno rivendicato il rifinanziamento degli appalti, la continuità occupazionale per tutti e le medesime condizioni economiche e normative.
A giudizio di Cisl e Fisascat Cisl, fermo restando lo stato di agitazione dei lavoratori, la soluzione più utile per tutelarli non è affatto, al momento, lo sciopero generale quanto, viceversa, la capacità di tenere aperti i tavoli del dialogo e della concertazione, presso il Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel citato incontro a Roma, il Governo ha assunto l’impegno di corrispondere, entro il prossimo gennaio, i corrispettivi di appalto a copertura di tutto l’anno 2010; di prorogare gli appalti scaduti e di quelli in scadenza fino alla data di avvio delle nuove gare di appalto; di voler stanziare le risorse per il 2011, utili al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e retributivi; la disponibilità all’attivazione di un tavolo tecnico politico per definire un percorso condiviso relativo all’avvio, ai contenuti ed alle modalità di gestione delle prossime gare di appalto.
Anche per queste ragioni la Cisl e la Fisascat Cisl respingono le logiche di forte allarmismo, alimentate da chi tenta di attribuire significati politici ad una vertenza che deve restare nell’alveo sindacale, con l’unico obiettivo della tutela dell’occupazione e del reddito dei lavoratori attualmente in servizio.
Procedere allo sciopero il prossimo 2 dicembre, dunque, così come stabilito da Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil, significa disconoscere i tavoli negoziali e rimettere in discussione le disponibilità governative registrate nell’incontro del 17 novembre u.s. rispetto alle quali la Cisl e Fisascat rivendicano coerenza e concretezza.

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