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Nuova Chiesa di San Pio, dal 15 gennaio undici lavoratori rischiano di perdere il lavoro


Nuova Chiesa di San Pio, dal 15 gennaio undici lavoratori rischiano di perdere il lavoro

FIM - Undici lavoratori presso la nuova Chiesa di Padre Pio rischiano di restare senza posto di lavoro dal 15 gennaio prossimo. Lo denuncia la segretaria provinciale della Fim Cisl di Foggia, Filomena Campodipietro, la quale rivolge “un accorato appello al Prefetto di Foggia ed ai Frati, che gestiscono l’Aula Liturgica di San Pio, affinché venga scongiurato il licenziamento di queste unità impegnate presso la SIRAM SpA, società appaltante del servizio di conduzione e manutenzione degli impianti (termo fluidici, elettrici e speciali), opere edili e portierato della nuova Chiesa di San Giovanni Rotondo”. A seguito di una forte riduzione del contratto d’appalto voluta dal committente, la cui scadenza è prevista per il giorno 15 gennaio 2011, la SIRAM ha attivato la procedura per riduzione del personale e di messa in mobilità, come previsto dalla legge, per 9 dei 21 lavoratori dipendenti dell’unità produttiva di Foggia, a cui si aggiungono 2 lavoratori con contratto a termine legato all’appalto che si troveranno senza alcun ammortizzatore sociale. Nei giorni scorsi, la Fim e la Cisl di Foggia hanno inviato una richiesta di incontro urgente sulla vertenza al Prefetto - e per conoscenza alla Provincia, all’Arcivescovo di Manfredonia, al responsabile della Chiesa ed all’azienda - al fine di affrontare la situazione e salvaguardare l’occupazione. Il 30 dicembre 2010, l’incontro con l’azienda, svoltosi a San Giovanni Rotondo, si è concluso con un verbale di mancato accordo nel quale, “esaminata la situazione di crisi dell’unità produttiva e preso atto della problematica connessa alla riduzione dei servizi legati al contratto d’appalto”, la Fim Cisl e la RSU della SIRAM hanno riconfermato parere contrario ai licenziamenti pur avendo assicurato la volontà di proseguire il confronto. Pertanto, la Fim Cisl invita i responsabili della struttura ecclesiastica a “rivedere la loro posizione, in merito alla riduzione del servizio, sia nell’interesse di undici famiglie, che rischiano di perdere l’unica forma di reddito in un territorio già avversato da una pesantissima disoccupazione, sia per continuare a garantire la massima sicurezza dell’importantissima aula liturgica, presso la quale non è assolutamente auspicabile operare tagli a servizi fondamentali come quelli elettrici, di portierato e termo fluidi”. Pertanto, la segreteria della Fim Cisl “confida nella forte attenzione e nella capacità di mediazione da sempre profuse da Sua Eccellenza il Prefetto, affinché, anche in questa occasione, si possa trovare una soluzione condivisa a difesa dell’occupazione”.

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