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Lettera aperta del Segretario Generale della Cisl di Foggia, Emilio Di Conza, al Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli


Lettera aperta del Segretario Generale della Cisl di Foggia, Emilio Di Conza, al Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli

CISL FOGGIA - Egregio Sindaco Mongelli,
lo sforzo che Lei sta producendo per la Città di Foggia non può non esser accompagnato, se si vuole dare risposte più consistenti alle innumerevoli emergenze cittadine, da un maggiore coinvolgimento di tutte le forze sane della nostra società.
Impegno ed orgoglio sono oggi indispensabili se vogliamo davvero uscire fuori dal pantano. Per questo, servono scelte giuste e responsabili al fine di creare le condizioni di benessere e vivibilità, e restituire un ruolo di prestigio alla nostra Città, ossia di locomotiva dell’intera Capitanata. In questo modo, sarà possibile evitare che “Foggia Capitale” resti solo uno slogan elettorale, facendolo invece diventare un progetto realizzabile, innanzitutto mettendo in pratica una delle sue principali intenzioni cioè quella dell’apertura del municipio al cittadino, al dialogo, alla partecipazione, alla concertazione.
Poiché noi ci riteniamo un’organizzazione responsabile e realista, che rifugge sia dal catastrofismo sia dal buonismo, sentiamo il dovere di fare alcune considerazioni.
Per molti versi, la Città di Foggia, per responsabilità politiche del passato e del presente, sta andando di male in peggio, non solo per quello che raccontano gli indicatori economici, sociali, ambientali ed occupazionali, ma anche per quella che è la percezione reale dei cittadini, ossia: sporca, piena di buche, abbandonata nelle periferie e nel centro storico. Questo si verifica mentre le cosiddette ex municipalizzate navigano a vista, senza alcun progetto industriale, che rilanci ATAF, AMICA e AMGAS, utile ai dipendenti ma anche ai cittadini utilizzatori dei servizi.
Si stanno vendendo le proprietà immobiliari ed i beni comunali per coprire le distrazioni di bilancio del passato. Interventi forse necessari, coraggiosi, ma anche discutibili, che hanno un’unica certezza: l’impoverimento del patrimonio della Città, acquisito nella sua storia grazie anche ai sacrifici e alle tasse dei cittadini, molti dei quali oggi sono ignari di queste scelte.
In questo difficile contesto sociale, economico e politico, il sindacato non può quindi non esprimere le preoccupazioni dei lavoratori e dei pensionati che rappresenta. La Cisl è preoccupata per quanto accade nei servizi, a partire da quelli all’infanzia, agli anziani, ai meno abbienti; per le umiliazioni di lavoratori e lavoratrici che operano in quel settore, sottopagati, senza alternative e con tutte le incertezze per il futuro, come lavoratori e come genitori.
La Cisl ha più volte espresso preoccupazione per le occasioni di sviluppo mancate, spesso senza alcuna risposta comprensibile, come nel caso del progetto di riqualificazione dell’area ex SFIR della Zona ASI-Incoronata. Un progetto che darebbe numerosa occupazione, che era stato condiviso dal territorio e che, ancor oggi, non trova soluzione da parte della Regione Puglia. Come pure, preoccupa la Cisl la mancanza di un’effettiva possibilità di partecipazione alla pianificazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) e di confronto su un eventuale protocollo sociale.
Foggia è oggi una Città difficile per una presenza sempre maggiore d’illegalità e criminalità diffusa, dovuta a furti, rapine, truffe. Non meraviglia più di tanto la scelta di chiusura di molte agenzie assicurative, anche se resta incomprensibile l’aumento indiscriminato dei premi assicurativi, che penalizzano chi non ha responsabilità e soprattutto i giovani.
Continua intanto a crescere il lavoro irregolare, nero o grigio, che mortifica in particolare le donne ed i giovani del nostro territorio, che ormai sembrano “condannati” alla solitudine, alla sopravvivenza, all’omertà: a lavorare tutta la settimana senza diritti e tutele, accontentandosi di un salario minimo, quanto basta per vestirsi e farsi una pizza a fine settimana.
Ci chiediamo qualche volta quanto guadagna una giovane commessa in un negozio? Un giovane in una bottega? Ci siamo mai posti questi interrogativi, o forse non conviene perché sono temi troppo complessi a cui dare una risposta? Ci siamo chiesti quante ore hanno lavorato e quanto hanno guadagnato nel periodo natalizio? La risposta è facile, è la stessa che si ripropone ogni anno, con una sola differenza, oggi gli Enti Locali hanno un motivo in più nella lotta all’emersione, incassando il 70% di quanto recuperato con la lotta all’evasione fiscale. Stessa cosa dicasi dell’IVA, l’altra vergogna di molti lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori e commercianti.
E’ ora di dire basta a chi utilizza manodopera irregolare, a chi sfrutta i giovani, a chi fa concorrenza sleale! Perché non lavorare ad un regolamento comunale che blocchi le licenze ai furbi ed a quanti si arricchiscono in modo improprio speculando sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori? Perché non lavorare insieme per una maggiore cultura della legalità e non lasciare questo compito, così gravoso, solo agli sforzi delle Forze dell’Ordine, della Procura e della Prefettura, con i tanti problemi che hanno, a partire da quello degli organici?
Egregio Sindaco,
poiché il ruolo del sindacato non è quello di correre dietro alle scelte, ma è quello di parteciparvi e condividerle, occorre una discussione seria sul futuro della Città, creando opportuni momenti di confronto con le parti sociali sindacali e imprenditoriali. Siamo convinti che, oggi più che mai, vi è il forte bisogno di fare un Patto per la crescita e per la legalità del nostro territorio. Da questa difficile situazione, si esce soltanto lavorando insieme e creando la giusta coesione sociale.
Confidando nel suo senso di responsabilità, nell’interesse della Città di Foggia, che amiamo, l’occasione è gradita per salutarla molto cordialmente.

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