SICeT Cisl di Puglia: poche le risorse per le regioni dal Piano nazionale di edilizia abitativa

CISL PUGLIA - “Intervengano i parlamentari pugliesi e la Regione, prima dell’approvazione della Finanziaria 2010, affinché sia modificata, aumentata e resa più confacente ai bisogni sociali, la dotazione finanziaria per il Piano nazionale di edilizia abitativa”.
Questo è l’appello che il Segretario generale del SICeT di Puglia, Paolo Cicerone, lancia ai rappresentanti pugliesi in Parlamento riferendosi alla quota destinata alle regioni dal Decreto attuativo del Piano nazionale di edilizia abitativa, sottolineando anche che è necessaria la riforma della Legge 431/98 nella parte contrattuale riferita agli sfratti per la cosiddetta finita locazione.
“Dal Governo nazionale ci aspettavamo – commenta il segretario del sindacato inquilini della Cisl – un Piano sull’edilizia abitativa che corrispondesse alla nuova realtà sociale a basso reddito, specie dopo la crisi abitativa che ha colpito anziani, giovani, studenti, lavoratori e immigrati, e dopo la pubblicazione dei dati sull’aumento degli sfratti nel 2008 forniti dal Ministero dell’Interno. Invece, al contrario, apprendiamo dalla Gazzetta Ufficiale del 18 agosto, che le risorse destinate a ‘finanziare’ il Piano sono quelle già note: 350 milioni di euro, dei quali 150 per l’avvio dei fondi immobiliari e 200 da ripartire alle regioni per i programmi di edilizia abitativa rivolti agli sfrattati, ed in parte già impegnati”.
“Questo provvedimento – è il giudizio di Cicerone – se non corretto sia nella sua impostazione che nella dotazione finanziaria, è destinato a non dare risposta ai bisogni delle fasce più deboli della società pugliese. Si pensi, infatti, – conclude il Segretario del SICeT – che la crescita degli sfratti avvenuti nel 2008 per morosità incolpevole non potrà che aumentare anche quest’anno aggravata dalla crisi dei salari e delle pensioni”.