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Primo maggio: Fumarola, Cisl Taranto; Il lavoro per unire il Paese


Primo maggio: Fumarola, Cisl Taranto; Il lavoro per unire il Paese

CISL TARANTO - “Il lavoro per unire il Paese” è lo slogan-manifesto scelto da Cgil, Cisl e Uil per questo I Maggio, festa internazionale dei lavoratori, avendo lo sguardo attento al passato, ricorrendo infatti i primi 150 anni dell’unità dell’Italia ma, al contempo, decisamente proteso al futuro, ai valori unitari e repubblicani da consolidare come i diritti-doveri di lavoro, di libertà, di pace, di democrazia, di partecipazione, di pluralismo. Ed interessato alla robusta ripartenza sociale ed economica, dal Sud al Nord del Paese, perché siano offerte consistenti certezze alle generazioni presenti e alle future. Il I Maggio 2011 è segnato, anche, dal grande evento della beatificazione di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, il Papa del lavoro e dei giovani, le cui origini operaie nella sua Polonia ne caratterizzarono l’esperienza umana, sacerdotale e, successivamente, orientarono il suo magistero di adeguamento della Dottrina sociale della Chiesa.
A Taranto come in altre parti del Paese la Cisl promuoverà nei prossimi giorni, insieme con le altre Associazioni di ispirazione cristiana impegnate nel sociale, una veglia di preghiera d’intesa con la Pastorale del Lavoro dell’Arcidiocesi, sul tema "Giovani e Lavoro". Il periodo che stiamo attraversando manifesta elementi di viva inquietudine. Crisi economica e cambiamenti in atto nel mondo del lavoro se da un lato producono una drammatica disoccupazione giovanile e precarietà, dall’altro fanno emergere la possibilità di nuovi protagonismi dei lavoratori e di modelli organizzativi più rispondenti al disegno di civilizzazione dell’economia come indicato da Papa Benedetto XVI nella Caritas in Veritate. L’esercizio della responsabilità al quale siamo chiamati a rispondere deve portarci ad un impegno più pressante affinché non prevalgano nel contesto pubblico ed in particolare tra i giovani atteggiamenti di sconforto e di rassegnazione ma permetta di assumere atteggiamenti positivi nei confronti del futuro. Lo faremo peraltro in coincidenza del trentennale della promulgazione dell’enciclica Laborem exercens, pietra miliare della Dottrina Sociale della Chiesa che al Sindacato riconosce ed assegna particolare importanza.
Oggi I Maggio siamo mobilitati a Taranto nell’iniziativa della racconta di firme a sostegno di una Legge regionale di iniziativa popolare, promossa dalla Cisl di Puglia su “Norme per la Sicurezza, la qualità e il benessere sul lavoro”, forti del convincimento che lo sviluppo sociale ed economico di una comunità non possa prescindere dalla massima attenzione alla salute, alla sicurezza e alla qualità del lavoro e, quindi, dal benessere dei lavoratori.



Appare evidente come la Cisl confermi “il lavoro” quale filo rosso di tutte le altre questioni collegate alla ricorrenza odierna, ovvero: occupazione da salvaguardare e da promuovere, sviluppo, Mezzogiorno, riassetto dell’impianto istituzionale (federalismo), lotta incessante all’evasione fiscale, politiche di welfare, riforma del sistema fiscale, valorizzazione delle peculiarità geografiche/territoriali, economia ambientale, formazione, internazionalizzazione dei sistemi territoriali e delle imprese. Di tutto ciò il Paese, in tutte le sue componenti istituzionali, sociali, politiche, culturali, deve farsi carico, anche per contrastare i rischi di défault correlati: ad una inflazione che comprime i consumi e penalizza i già bassi salari di chi lavora e il reddito pensionati, all’altissimo debito pubblico, al persistente scostamento dai parametri europei del rapporto debito/Pil, all’attuale assenza di politiche di crescita economica e di sviluppo che pur a fronte della sufficientemente corretta tenuta dei conti pubblici non offre prospettive di speranza occupazionale ai giovani.
“Il lavoro per unire il Paese” è anche un richiamo forte rivolto da Cgil, Cisl e Uil all’Italia sollecitata ad aprirsi con grande generosità al mondo, nell’assoluto rispetto delle norme costituzionali, dei vincoli europei e internazionali in materia di politica interna ed estera, per assecondare il desiderio di partecipazione germogliato grazie alla primavera democratica in molti Paesi arabi, nella consapevolezza di vivere oramai in una società globalizzata, complessa, multietnica e che con essa occorrerà confrontarsi, guardando agli altri come a persone titolari di dignità e di progetti di vita propri.
Il nostro auspicio rimane quello della ripresa non più rinviabile di un dialogo sociale stringente, a tutti i livelli, nazionale, regionale, territoriale, sulle importanti opzioni strategiche di natura sociale ed economica che segnano il quotidiano di ogni cittadino, che sia lavoratore o disoccupato, uomo o donna, giovane o pensionato, autosufficiente o non autosufficiente. Sarebbe il modo migliore, questo, per dare un senso di futuro ad una festa, il I maggio, istituita per marcare l´impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti e in campo economico e sociale dai lavoratori.

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