Cementir: Fim e Fisascat Cisl Taranto; urgente una mediazione istituzionale
FIM | FIST CISL - Le Scriventi OO.SS. chiedono alle SS.LL. una urgente mediazione Istituzionale in ordine alla gravissima situazione venutasi a creare presso lo Stabilimento Cementir di Taranto, i cui accessi risultano bloccati, da questa mattina alle ore 7.30, a seguito di un vero e proprio colpo di mano effettuato dall’Azienda in ordine al ri/affidamento dell’appalto pulizie civili e industriali.
Questi i fatti: da oltre un mese era in corso una trattativa specifica ma che è stata definita unilateralmente dalla Direzione Aziendale lo scorso sabato 30 aprile, con l’affidamento dell’appalto al massimo ribasso alla Ditta Bastone s.r.l. di Nardò (Le), di fatto lasciando per strada i 20 lavoratori della Ecoservice s.r.l., già titolare del precedente appalto.
Eppure, a metà circa dello scorso mese di aprile le Scriventi avevano ottenuto un impegno di massima presso la sede ionica della Cementir, alla presenza del management nazionale, che prevedeva la rinuncia parziale di tempo/lavoro da parte dei 20 lavoratori, pur a fronte di un impegno economico assunto dalla stessa Azienda; l’impegno verbale delle parti fu che quell’accordo sarebbe stato definitivamente riscontrato a Taranto mercoledì 20 aprile u.s.
Un impegno mai onorato dalla Cementir, con l’aggravante di essersi sottratta anche all’impegno di convocare le parti e, come detto, di aver messo le OO.SS di fronte al fatto compiuto dell’affidamento del nuovo appalto.
Si osserva che a fronte degli impegni ufficiali di imminente ammodernamento dello stabilimento di Taranto, assunti dal patron della Cementir, il Dott. Gaetano Caltagirone, la Regione Puglia ha assicurato l’erogazione di milioni a fondo perduto.
Al momento, purtroppo, non si intravede da parte della Direzione della stessa Cementir alcuna disponibilità a rivedere i termini del nuovo appalto, inserendo la clausola sociale della salvaguardia dei 20 posti di lavoro ex Ecoservice.
Fim Cisl e Fisascat Cisl territoriali continueranno ad essere accanto ai lavoratori, in lotta ad oltranza per la legittima salvaguardia del loro posto di lavoro.
Restando in attesa di cortese e sollecito riscontro, porgono distinti saluti.