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Consiglio generale congiunto Cisl Uil Brindisi: il documento finale


Consiglio generale congiunto Cisl Uil Brindisi: il documento finale

CISL BRINDISI - I Consigli Generali congiunti di CISL e UIL di Brindisi, riuniti il 19 settembre 2011 su convocazione delle rispettive Segreterie Territoriali, udita la relazione di Corradino De Pascalis, segretario generale CISL brindisina e le conclusioni di Antonio Licchello, segretario generale UIL brindisina, approvano le indicazioni emerse, integrate ed ampliate dal dibattito ampio e partecipato, che ha visto coinvolte tutte le categorie.
La discussione ha fatto emergere come solo il senso di responsabilità di CISL e UIL ha impedito una deriva populistica e liberista dei provvedimenti messi in campo dal Governo nel vano tentativo di fronteggiare la gravissima crisi finanziaria del Paese e dell’U.E. L’aver mantenuto aperto il filo del dialogo, senza disperdersi in stucchevoli ricorsi allo sciopero, con il solo risultato di gravare ancora di più sulle misere buste paga dei lavoratori, ha consentito di limitare ed in molti casi cancellare gli innumerevoli provvedimenti iniqui e vessatori che sin intendevano adottare a danno di lavoratori e pensionati.
L’aver fatto sopprimere ipotesi di norme che sopprimevano la tredicesima mensilità per i lavoratori pubblici, la cancellazione del computo ai fini pensionistici del servizio di leva obbligatorio, il riscatto degli anni di studio per ottenere la laurea, l’introduzione di una maggiore tassazione sui guadagni di borsa, la salvaguardia delle pensioni di reversibilità, la diminuzione dei tagli ai Comuni, sono tutti risultati ottenuti grazie alla pressione di CISL e UIL, che con senso di responsabilità ed avendo veramente a cuore il bene del Paese, si sono assunte il ruolo di dialogare con questo Governo, per molti versi delegittimato da comportamenti assai discutibili, sul piano politico e morale.
A questo proposito CISL e UIL brindisine indicano alcune priorità:
1) Introduzione di una tassa sui patrimoni che superano i 5 mln di €;
2) Soppressione di tutti gli enti inutili, delle Provincie, delle Comunità Montane, taglio degli emolumenti di Parlamentare e Consiglieri Regionali nella misura del 80%;
3) Adozione di un provvedimento che, sterilizzando la contribuzione per cinque anni, stimoli le aziende ad assumere nuovi dipendenti;
4) Individuare provvedimenti che consentano di attrarre investimenti, soprattutto al SUD, semplificando le procedure, risolvendo le duplicazioni e le sovrapposizioni di competenze, rimuovendo quegli ostacoli che oggi impediscono agli operatori economici di essere competitivi.
5) In riferimento alla lotta all’evasione creare condizione per generare conflitto d’interessi tra percettore e utente, nel senso di rendere possibile la detraibilità di ogni spesa documentabile, inducendo gli utenti a richiedere i documenti fiscali (fatture, scontrini,ecc.).
I Consigli Congiunti hanno, poi, effettuato un’ampia disamina delle conseguenze che la crisi internazionali sta provocando in un’area già di per se depressa, come quella di Brindisi. In particolare è stata da più parti espressa forte preoccupazione per la paralisi che sembra aver attanagliato la politica brindisina, oramai interamente assorbita dalle schermaglie elettorali, in vista delle Elezioni Comunali della Città di Brindisi.
Purtroppo per tutti la crisi non si ferma per la campagna elettorale, anzi al contrario siamo in presenza di uno sbandamento complessivo del sistema produttivo, con aziende sempre più in difficoltà e senza un punto di riferimento istituzionale che aiuti il confronto e sia catalizzatore di un progetto condiviso di sviluppo per l’intero territorio.
L’agricoltura, il sistema industriale, la logistica, sono in grave crisi, senza che vi siano segnali di intervento concreto da parte delle Istituzioni, a partire dalla Regione Puglia, grande assente nella crisi brindisina, che vede continuamente messi in discussione pezzi produttivi, (DOW, EVC, ALENIA, TECNIMONT,VEOLIA, e tanti altri potremmo aggiungere). Per non parlare del Sistema Sanitario, oramai al collasso, al punto tale che andare in Ospedale invece di essere un rifugio per chi ne ha necessità, diventa una vera disgrazia per le conseguenze negative che se ne possono patire, nonostante l’abnegazione e l’impegno del personale, il primo ad essere penalizzato dalle scelte scellerate fatte in materia di riordino della rete Ospedaliera.
Per questi motivi i Consigli Congiunti affidano alle Segreterie Territoriali CISL e UIL il mandato di attivarsi in ogni contesto, al fine di riaprire un dialogo costruttivo con le forze politiche più disponibili ed attente ai problemi dei lavoratori e dei pensionati, con l’Amministrazione Provinciale per la immediata riattivazione del CPEL e dell’Osservatorio sulla Chimica, con le Associazioni datoriali e con tutte le forze sociali disponibili ad un confronto franco e serio sul merito delle questioni, senza pregiudiziali reciproche ma con l’obiettivo di fare bene per l’intero territorio.

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