Barletta: dichiarazione di Maria Grazia Bianchini responsabile del coordimento donne Taranto
- “Il recente crollo a Barletta ha riproposto, oltre alla tragedia provocata dalle omissioni e dalle negligenze circa la stabilità strutturale degli edifici coinvolti, anche il dramma del lavoro nero.
Per pagare il mutuo o l’affitto o semplicemente aiutare economicamente le rispettive famiglie perché arrivassero alla fine del mese, giovani donne che lavoravano senza diritti e tutele anche 14 ore al giorno, per circa 4 euro all’ora, hanno perso la vita passando incolpevolmente da un laboratorio di confezioni all’obitorio.
Tutti ci siamo sempre scandalizzati dello sfruttamento degli immigrati extracomunitari sottopagati e sfruttati da caporali e da imprenditori senza scrupoli: ed ora?
Anche il Presidente Giorgio Napolitano ha riconosciuto che nel Mezzogiorno spesso si lavora in maniera bestiale e cosa più grave, aggiungiamo noi, ad essere colpita qui è sempre la parte più debole socialmente: le donne!
Con la crisi dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero, un tempo trainante per l´economia di Barletta, del restante nord-barese come di altri territori pugliesi compreso il nostro, molte grandi aziende hanno chiuso, al contrario di tante piccole e piccolissime attività produttive sconosciute all´Inps, spesso a conduzione familiare, ubicate nei posti più impensabili: sottoscale, scantinati o locali a piano terra in edifici vecchi, proprio come quello di via Roma.
L´inaccettabile ripetersi di terribili sciagure nei luoghi di lavoro impone l´accertamento ancor più rigoroso tanto delle cause quanto delle responsabilità e soprattutto l´impegno dei poteri pubblici e dei soggetti privati a tenere alta la guardia sulle condizioni complessive di sicurezza, con una costante azione di prevenzione e di vigilanza.”