Cisl Scuola Bari: Basile, sul dimensionamento della rete scolastica un silenzio quasi assordante
- A pochi giorni dalla approvazione del piano di dimensionamento della rete scolastica pugliese, che deve essere pronta prima della mobilità del personale prevista, come al solito, per gennaio, ancora moltissimi enti locali non si sono pronunciati in merito.
E’ solo il caso di ricordare che l’iter burocratico, perché possa essere esteso ed approvato il piano, prevede una serie di pronunciamenti che partono dai consigli di istituto delle singole scuole, passano attraverso i Comuni, che gestiscono scuole primarie e secondarie di primo grado, e confluiscono nel piano provinciale, che riguarda principalmente gli istituto superiori, per poi arrivare sui tavoli della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Norme rigide richiedono un piano triennale di dimensionamento delle scuole su parametri che si aggirano intorno ai 600 alunni.
Inoltre un´altra circolare del Ministero invita, per ragioni didattico pedagogiche, alla costituzione, sempre nell’ottica del dimensionamento, di Istituti Comprensivi, istituti, cioè, gestiti da una unica presidenza, nella quale trovano posto Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado.
Orbene, sapendo che nella nostra Regione e nella nostra Provincia in particolare, quasi un terzo delle scuole appare ben lontano dai parametri richiesti e che il numero dei comprensivi nella provincia di Bari è troppo esiguo (12 appena!) anche rispetto alle altre province (Br. 6; Fg 38; Le 84; Ta 34) ci si chiede come mai tanto assordante silenzio. Eppure il problema non è fine a se stesso. Ogni anno influisce negativamente sui tagli o sulla assegnazione di personale, ogni anno ripresenta problemi per la gestione del personale assegnato che, inevitabilmente, non riesce a coprire la mole di plessi, alcuni anche con pochissimi alunni, che ancora esistono e resistono.
Solo pochi Comuni (Bari, Andria, Molfetta, Corato, Modugno fra i più grandi) hanno convocato o stanno convocando le parti sociali per metterle a conoscenza delle decisioni adottate. Quasi nessuno ancora ci ha chiesto di poter dire la nostra in fase di elaborazione della delibera.
La Provincia di Bari, dopo l’avvio del tavolo concertativo ha avuto una battuta di arresto che, ormai, dura da molto tempo mentre si fa incalzante la necessità di arrivare all’appuntamento con un documento largamente condiviso. Dalla Provincia BAT, ancora aspettiamo una convocazione.
In questi giorni stiamo invitando e sollecitando gli enti locali a convocazioni urgenti delle parti sociali per arrivare alla formulazione di proposte fattibili che tengano conto delle risorse di personale oltre che della vicinanza alla popolazione scolastica.
Non staremo certo a guardare. Come nostro solito continueremo ad incalzare, urlare, se necessario, per far tacere questo imbarazzante silenzio.