I sindacati degli inquilini scrivono al Prefetto. Si aggrava l’emergenza abitativa in provincia di Foggia
SICET - In occasione della giornata nazionale di mobilitazione contro gli sfratti del 13 dicembre, i segretari generali di Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil, Angelo De Palma, Angelo Sgobbo, Pasquale Di Pasquale, hanno inviato una lettera al Prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, per segnalare l´aggravarsi dell’emergenza abitativa che affligge ormai da decenni il nostro territorio e che in questo periodo di forte crisi sta avendo il suo culmine; con la provincia di Foggia, e soprattutto Foggia Città, ai primi posti per provvedimenti emessi sopratutto per morosità, spesso incolpevole, degli inquilini”.
In Capitanata, infatti, gli sfratti registrano un costante aumento negli anni: il dato degli sfratti più critico è nella città capoluogo (+16,1%), già teatro da anni di gravissime tensioni sociali dovute alla carenza estrema di alloggi a basso canone ed alla costante riduzione del fondo sostegno affitti da parte del governo ed alla mancata compartecipazione di molte amministrazioni comunali. Altra costante degli ultimi anni è la radicale diminuzione del Fondo Sostegno Affitti che, sin dalla sua istituzione (L. 431/98), ha portato respiro e sostentamento a inquilini con bassi redditi che pagano fitti esosi; il Fondo sta gradualmente scomparendo sino alla sua quasi cancellazione nel 2013.
Il 31 dicembre 2011, inoltre, scadrà anche l´ennesima proroga degli sfratti per particolari categorie di cittadini per i quali, a distanza di molti anni, non è ancora stata trovata una soluzione abitativa stabile. Sunia, Sicet e Uniat di Foggia sollecitano la Prefettura a intraprendere iniziative per la risoluzione di una emergenza che potrebbe sfociare in nuove tensioni sociali, considerato che la domanda di alloggi pubblici supera, in provincia di Foggia, le 10.000 richieste a fronte di una offerta abitativa pubblica ormai nulla. Sunia, Sicet e Uniat “restano a disposizione per un eventuale incontro per trovare soluzioni congiunte ed aprire un confronto, allargato opportunamente agli Enti pubblici preposti, per uscire da questa emergenza strutturale di questo settore”.