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Manovra: Cgil, Cisl, Uil di Taranto presentano un documento al Prefetto


Manovra: Cgil, Cisl, Uil di Taranto presentano un documento al Prefetto

CISL TARANTO - Cgil, Cisl e Uil di Taranto aderiscono allo sciopero di tre ore, di lunedì 12 dicembre 2011, proclamato unitariamente dalle Confederazioni nazionali, con l’obiettivo di respingere il tentativo di commissariamento del sindacalismo confederale, dopo quello coatto della politica, e di aprire il confronto sui contenuti della Manovra Finanziaria del Governo Monti. Manovra che non possiede i caratteri del rigore, della crescita e dell’equità, che aumenterà la disoccupazione e non raggiungerà l´obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, che è stata decisa senza la concertazione sociale, è iniqua, recessiva, non mantiene né ravviva la crescita e, sostanzialmente, è penalizzante per lavoratori dipendenti e pensionati. Manovra che contiene misure pesanti e squilibrate, colpisce un´area vastissima di lavoratori italiani, graverà su una classe lavoratrice già in difficoltà, con la penalizzazione aggiuntiva dei nati nel decennio 1950-1960 e le donne in particolare, i più colpiti sia dall´innalzamento dell´età che dal passaggio dal sistema retributivo al contributivo.
Tutto ciò, nel pieno di una crisi economica drammatica del Paese, con riflessi ancor più drammatici nel Mezzogiorno, con milioni di lavoratori in cassa integrazione in deroga, ordinaria, straordinaria, in mobilità, ecc. del settore privato, ovvero delle piccole e medie aziende cui le risorse finanziarie non sono facilmente reperibili e dove i rapporti di forza, in riferimento alla decisione di licenziare, sono a favore delle aziende. Cgil, Cisl e Uil ritengono inaccettabile che il Governo Monti, pur agendo in una situazione di complessiva difficoltà economica, si sia negato alla concertazione sociale con i Sindacati, fatto inedito e senza precedenti, in particolare sulle questioni previdenziali la cui gestione è stata storicamente affidata alla contrattazione sociale e mai esclusivamente al gioco della politica. Lo stesso Governo, a tuttoggi, continua a non fare chiarezza sui fondi speciali, o sulle fasce sociali titolari di pensioni esorbitanti, né sulle attese di futuro previdenziale dei giovani.
Cgil, Cisl e Uil incalzeranno, in tutti i casi, le rappresentanze parlamentari per implementare una sia pur minima discussione che faccia certamente assumere decisioni rigorose che però siano, altrettanto opportunamente, accompagnate dal ripristino di un’equità della Manovra oggi assente. Anche le questioni di natura fiscale non possono essere sottratte al confronto sociale, dal momento che sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati sussistono le ritenute fiscali alla fonte e, soprattutto, perché non c’è più traccia di tassa patrimoniale o di imposte che, a ben guardare, sono i sistemi più usati nel resto d’Europa. Per quanto il Governo Monti si configuri come tecnico non significa che le questioni di Politica di coesione sociale debbano sottrarsi alla concertazione, atteso anche che il previsto aumento dell´Iva deprimerà ulteriormente i consumi.
Il pareggio di bilancio e la crescita potranno essere raggiunti anche adottando misure eque e, al contempo, l’eventuale allungamento dell´età pensionabile dovrebbe servire per avere disponibilità di risorse per i più giovani. I nuovi provvedimenti dimostrano, invece, che questo manca mentre ai più anziani si chiede di lavorare di più e di avere una pensione più bassa, con l’aggravante che la previdenza integrativa – la gamba del sistema pensionistico in abbinamento al contributivo - sia stata completamente tralasciata.
Per tutte queste ragioni i lavoratori associati alla Cgil, alla Cisl e alla Uil, tutti i militanti, iscritti e dirigenti aderiscono oggi lunedì 12 dicembre 2011 allo sciopero di tre ore, organizzando anche a Taranto sit in di protesta, a partire dalle ore 10.00, presso la Prefettura a sostegno della richiesta di aprire un negoziato, nel nome dell’equità. E qualora il Governo persistesse nell’atteggiamento di chiusura finora manifestato, non è escluso che entro dicembre c.m. Cgil, Cisl e Uil possano decidere ulteriori iniziative di mobilitazione.

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