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Cisl: "Ridare spessore alla Scuola pubblica". Preoccupazione per la perdita di 70 istituiti in Capitanata dopo il dimensionamento


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CISL SCUOLA - "Ridare spessore alla Scuola pubblica, strategica per rilanciare istruzione, formazione e lavoro in Italia, rivendicando nuovi investimenti a sostegno del settore". E´ questa la priorità della Cisl Scuola, emersa nel corso dell´assemblea provinciale del sindacato svoltasi a Foggia, presso la Cassa Edile, il 27 febbraio 2012, alla presenza del Segretario Generale Regionale, Roberto Calienno, in vista delle elezioni delle RSU che si terranno il 5, 6 e 7 marzo 2012. Una tornata elettorale quanto mai importante per tutto il mondo sindacale italiano - è stato evidenziato - in quanto votare significa dimostrare alla politica che i cittadini credono nel ruolo fondamentale del sindacato nella società italiana.
Per la Cisl Scuola, bisogna ripartire dai valori del merito e dell´onestà. "Alle istituzioni scolastiche è oggi delegato un compito assai difficile - ha detto Renato Di Bari, Segretario Generale della Cisl Scuola di Foggia - siamo in prima linea di fronte ai gravi problemi della società italiana. Un momento storico in cui noi vogliamo fare fino in fondo la nostra parte per il bene della Scuola. Negli ultimi anni, abbiamo avuto grandi risultati (piano di assunzioni, recupero degli scatti), ora bisogna proseguire il lavoro per chiedere alle Istituzioni maggiore attenzione". Per quanto attiene la provincia di Foggia, a seguito del dimensionamento, la Cisl Scuola è preoccupata per la conseguente perdita di oltre 70 istituti scolastici autonomi, che significa "non solo posti di lavoro in meno ma anche un ulteriore aumento del degrado dei nostri piccoli Comuni, che perdendo molti istituti vedranno venir meno un altro riferimento fondamentale per le popolazioni, già svantaggiate". Il segretario territoriale della Cisl, Felice Cappa, ha rilevato che "nello scenario europeo, l´Italia ha rischiato di ritrovarsi come la Grecia. Per scongiurare tale pericolo, l´azione che ha svolto la Cisl nel settore pubblico è stata formidabile, rimanendo ai tavoli e trasformando un pezzo di precarietà in lavoro vero. Un ruolo difficilissimo, ma che nel tempo ci darà ragione. Ora siamo fiduciosi sulla seconda fase del Governo Monti - ha aggiunto Cappa - attraverso la riforma fiscale, che è la nostra battaglia prioritaria, riusciremo a ridare fiato alle famiglie, ai consumi e all´economia. Al tempo stesso, serve al Paese - secondo la Cisl - una riforma del mercato del lavoro che salvaguardi l´occupazione e riporti equità tra le generazioni".

Istruzione, formazione e lavoro sono pezzi dello stesso mosaico, come ha sottolineato il segretario generale della Cisl Scuola di Puglia, Roberto Calienno, secondo cui sono state "infelici le considerazioni del Governo sul posto fisso. Non si rendono conto di cosa significhi lavorare 40 anni con 25/28 bambini, con le loro diverse problematiche da risolvere, oppure fare da assistente amministrativo in condizioni di estrema difficoltà tecnica e organizzativa, come avviene nella Scuola italiana. A tutti piacerebbe interrompere la monotonia del posto fisso se vi fosse un´alternativa, ma questa oggi non c´è. Per questo, la questione va affrontata con serietà, impegnandosi innanzititutto a garantire le risorse essenziali alla qualità del servizio ed il giusto riconoscimento professionale ai lavoratori". In questa direzione vuole sempre più impegnarsi la Cisl Scuola che ha presentato 720 liste di propri candidati RSU in tutto il territorio pugliese. "Vogliamo valorizzare al meglio la contrattazione di istituto, strumento di garanzia per insegnanti e studenti, ed incrementare i fondi d´istituto, essenziali per l´ampliamento dell´offerta formativa. Il ruolo delle Rsu - ha rimarcato il segretario regionale - sarà fondamentale nella fase di transizione della scuola italiana, in particolare per vigilare sull´organizzazione degli organici, che a seguito della modifica del titolo V della Costituzione, sono di competenza delle Regioni. A tal proposito, è essenziale il ruolo del sindacato per evitare che si intervenga esclusivamente secondo le logiche della politica, con il rischio di danneggiare il sistema scolastico regionale".

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