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Fumarola, Cisl ionica: ambiente a Taranto, questione nazionale


Fumarola, Cisl ionica: ambiente a Taranto, questione nazionale

CISL TARANTO - Recenti editoriali pubblicati sui mezzi d’informazione locale hanno sviluppato analisi delle problematiche ambientali e delle loro ricadute nel nostro territorio che, come Cisl, siamo interessati a rilanciare. Lo facemmo già con quel “Taranto Vision 2020”, datato 30-31 gennaio 2003, allorquando tutti i soggetti che oggi hanno ruolo attivo nella ricerca di soluzioni in progress, dalle Istituzioni alla Magistratura, dalle forze sociali a quelle imprenditoriali, dalla politica all’associazionismo ambientalista dei primi passi di allora, vennero coinvolti e sollecitati dalla Cisl ad attrezzarsi. Per fare fronte comune e guadagnare alla questione/Taranto anche rilevanza regionale e nazionale. E perché si chiarisse, prioritariamente, ciò che oggi parrebbe per condiviso ma che, di certo, allora non lo era e cioè affrontare le nostre questioni ambientali in analogia con quanto avvenuto altrove in Italia e nel mondo. Puntando alla salvaguardia della salute di lavoratori e cittadini, declinando la stessa con la conferma di un apparato industriale strategico per il nostro Paese e determinante per l’economia di questo territorio.
Esistevano all’epoca, lo ricordiamo ai pochi che probabilmente ne hanno rimosso il ricordo, due soli riferimenti da cui partire: il Dpr del 1997 che in Puglia declinava Taranto, insieme con Brindisi e Manfredonia, area ad alto rischio ambientale e le relazioni dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che denunciavano la rilevanza nella nostra città/territorio di neoplasie superiori alla media nazionale. Patologie, queste, determinate – veniva asserito - dall’inquinamento ambientale. Richiamare e ribadire questi due elementi, in questo 2012, dovrebbe far considerare in tutta la loro ampiezza e il loro portato legislativo, sociale, sanitario, economico, occupazionale, ecc. quanto negli ultimi 15 anni la nostra comunità, in tutte le sue articolazioni, è riuscita a determinare. Maturando una coscienza ambientale complessiva che però, oggi, meriterebbe di essere governata socialmente senza isterismi né strumentalizzazioni, incanalando tutte le sue molteplici energie associative verso obiettivi condivisi. Utili per gli interessi esclusivi della comunità cittadina, territoriale ed anche pugliese considerando la presenza qui di una forza-lavoro diretta e indotta di notevoli dimensioni ed una partecipazione al Pil regionale di quasi il 20 per cento/anno.
La pacatezza ed il rigore con cui in questi anni, come Cisl e come organizzazioni sindacali confederali, abbiamo trattato i temi della sostenibilità delle produzioni industriali e il riscontro ottenuto dalle nostre rivendicazioni inerenti all’ambientalizzazione dello stabilimento siderurgico ma non solo esso, con ricadute positive per la sicurezza dei lavoratori, sono stati sempre coerenti con la visione prospettica di una città che intende vivere declinando pienamente presenza industriale e buon ambiente.
Lo abbiamo già detto in altre circostanze: su questo versante non siamo all’anno zero, soprattutto oggi che, opportunamente, da più parti ci si spinge ad auspicare una specifica Legge nazionale per Taranto in materia di ambientalizzazioni e bonifiche. Le innumerevoli iniziative poste in essere nel mondo della Scuola (Progetti Pon), nonché le molteplici testimonianze presenti in Rete, danno la misura dei processi culturali nuovi in atto, che assumono concretamente la possibilità di vincere la sfida per un sistema industriale ionico sostenibile, mediante la corresponsabilità politica, civile, sociale e scientifica, che tutti interpella, nessuno escluso.
Soprattutto non si parte da zero negli atti concreti posti in essere dalla grande industria che, come è noto, grazie alla determinazione delle Organizzazioni sindacali, delle Istituzioni, delle Organizzazioni professionali ed al rinnovato ruolo attivo dell’associazionismo ambientalista, ha impegnato finora ingenti risorse finanziarie per abbattere gli inquinanti, grazie all’adozione delle migliori tecnologie presenti sul mercato. Risorse che continueranno ad essere spese e rispetto alle quali come Cisl, a partire dai nostri rappresentanti aziendali responsabili della sicurezza e dell’ambiente, proseguendo con i nostri livelli territoriali, regionali e nazionali, continueremo a sollecitare e monitorare. Cisl, Cgil e Uil nazionali, lo segnalo, hanno di recente formalizzato una specifica richiesta di incontro al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, per fare il punto sulla questione/Taranto stante la rilevanza, per gli interessi generali del Paese, che rivestono le questioni con cui noi qui continuiamo a misurarci quotidianamente.
Auspichiamo, inoltre, che in vista delle imminenti elezioni amministrative a Taranto, i temi ambientali vengano trattati più come ricerca di affinità di analisi e condivisione di obiettivi che come strumentalizzazione di queste delicate questioni. Con particolare riguardo all’impegno di tutte le forze politiche e dei prossimi amministratori a proseguire nella buona battaglia per il buon ambiente. Aprendosi sempre di più al contributo determinante del mondo scientifico con cui è stato finora opportuno e necessario relazionarsi. E con una rinnovata capacità di interlocuzione con il sistema industriale ionico, rivendicandone la responsabilità sociale e la contestuale salvaguardia delle migliaia di posti di lavoro.

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