Vertenza Coop Estense di Bari: Boccuzzi, Fisascat-Cisl; licenziamenti quasi scongiurati
FIST CISL | FISASCAT | FELSA - E´ stata una trattativa molto difficile, per alcuni versi anche potenzialmente esplosiva dal punto di vista sociale, quella che ha riguardato i 129 dipendenti dell´Ipercoop di Bari - Pasteur, la cui conclusione non sana certamente quel vulnus giuridico che ha connotato i principi sottesi alla procedura di licenziamenti collettivi aperta dalla Società Apulia Supermercati del Gruppo Coop Estense.
"La posizione aziendale iniziale di procedere ad un taglio di 96 unità lavorative (su 129 dipendenti) in alternativa all´incondizionata accettazione di un modello di organizzazione del lavoro irritualmente definito "lower cost" (a basso costo) ossia di una forza lavoro tutta impiegata a 20 ore medie settimanali con modalità del contratto part-time incompatibili con le direttive europee in materia, confermate da recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, è stata totalmente cassata grazie alla forte resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici, a cui la Fisascat Cisl non ha fatto mancare il suo appoggio sino all´ultimo minuto di questa estenuante vertenza.
L´impegno della Fisascat Cisl ha determinato un insperato risultato quantitativo specie per i lavoratori full-time, che dalla proposta iniziale di trasformazione da 37 a 20 ore settimanali (una perdita di oltre il 54% del proprio reddito da lavoro) passeranno, aderendo all´accordo, ad una trasformazione contrattuale che consentirà a questi lavoratori di subire una perdita di circa il 19% del reddito (28 ore medie settimanali di cui 200 ore annue pagate con maggiorazioni oscillanti tra il 36,5 ed il 56,5 %, fiscalmente detassate al 10%).
Abbiamo, inoltre, ottenuto una rilevante inversione di rotta anche per quanto concerne le modalità di applicazione dei contratti part-time che saranno lasciate alle singole determinazioni delle volontà dei lavoratori con riferimento nello specifico all´assoluta esclusione delle settimane a zero ore, evitando pericolosi buchi previdenziali con l´assoluta garanzia di redditi da lavoro costanti.
E´ previsto, infine, un incentivo all´esodo per i licenziamenti senza opposizione che parte da 24.000 euro per i full-time, che potrebbe ridurre l´impatto dell´esubero ad una decina di unità lavorative a cui verrebbero applicati in caso di licenziamento, esclusivamente i criteri dell´art. 5 della legge 223/91, senza deroga alcuna.
Definiamo questa vertenza figlia del suo tempo, sufficientemente privata, da una forte azione sindacale di protesta, di quell´insieme di principi aziendali che se non fossero stati rigorosamente avversati soprattutto dalla Fisascat Cisl e dalla maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici dell´Ipermercato, avrebbero destabilizzato l´intero settore della grande distribuzione sul nostro territorio".