Cgil, Cisl, Uil Energia di Taranto: preoccupazione per le pesanti ripercussioni del caso Ilva
FLALEI - Le Segreterie territoriali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil, intendono manifestare la loro preoccupazione per le pesanti ripercussioni occupazionali che stanno coinvolgendo il territorio di Taranto a fronte del “caso Ilva”.
Infatti anche il Settore che rappresentiamo, ovvero quello elettrico, rischia di subire una notevole ripercussione occupazionale dalla parziale e/o totale chiusura degli impianti produttivi dello stabilimento Ilva. Sono 110 i dipendenti diretti, al netto dell’indotto, allocati nelle due Centrali elettriche (CET 2 e CET 3) della società “Taranto Energia srl” (fino a settembre 2011 di proprietà del gruppo Edison), oggi del Gruppo Riva.
Teniamo a precisare che le suddette Centrali, risultano essere non solo necessarie e strategiche per lo stabilimento Ilva, bensì anche la migliore garanzia industriale ed ambientale per lo stesso stabilimento.
Le Centrali in questione, ricordiamo, realizzano un’attività di autoproduzione di energia elettrica per lo stabilimento, utilizzando i Gas di risulta delle lavorazioni delle acciaierie.
Il fermo di tali lavorazioni comporta automaticamente il blocco delle stesse Centrali elettriche.
Come Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil, provvederemo, pertanto, a fornire il necessario contributo alle azioni di Cgil, Cisl e Uil, per la difesa di un fondamentale sito industriale per l’economia nazionale, per lo sviluppo del Mezzogiorno, per i posti di lavoro interessati, in un territorio che già soffre una grave precarietà occupazionale, ma ponendo, anche, una straordinaria attenzione affinché vengano realizzati gli investimenti necessari per gli opportuni adeguamenti ambientali dello stesso sito produttivo.