World Urban Forum: la comunicazione del Segretario Fumarola a Napoli
CISL TARANTO - Il Segretario generale della Cisl di Taranto Daniela Fumarola, con una comunicazione dal titolo “Taranto, una città che guarda al mondo” (Taranto: a city that looks at the world) ha partecipato l’1 settembre 2012 a Napoli, ad una sessione del 6° World Urban Forum promosso dall’UN-Habitat dell’ONU, nel corso del quale delegazioni provenienti da tutto il mondo approfondiranno fino al 7 settembre p.v. il tema “The Urban Future”.
Di seguito un ampio estratto della comunicazione.
(Ufficio Stampa)
“Taranto, è una città che per le caratteristiche sociali, geografiche (…) possiede grandi potenzialità di sviluppo diversificato che possono candidarla a far parte di un circuito internazionale integrato di sistemi-campione, con riferimento particolare alle città portuali di Amburgo, di Rotterdam, di Yokohama, di Napoli, ecc. Dette potenzialità potrebbero essere adeguatamente valorizzate da una ricerca universitaria in grado di assumere come target questa città considerando il suo perimetro urbano, il suo territorio, nonché la qualità delle sue nuove infrastrutture materiali e immateriali che sono in fase di realizzazione. La messa in rete di quest’area con altri importanti mercati mondiali, favorirebbe certamente interscambi e rapporti di reciprocità che le Istituzioni e la politica potrebbero e dovrebbero adeguatamente governare.
Taranto (…) è dotata di insediamenti industriali privati di notevoli dimensioni, nei settori della siderurgia con l’Ilva, della raffinazione di petrolio/gas con l’Eni, dell’industria cementiera con la Cementir, dell’Aeronautica civile con Alenia Composite, della green economy con le Aziende Vestas e Marcegaglia. Alcuni di questi insediamenti, in particolare Ilva, Eni e Cementir, hanno influenzato negli ultimi 40 anni in modo rilevante in positivo il quadro socio-economico del territorio, in negativo quello ambientale e paesaggistico, ponendo problematiche riscontrate anche in altre parti del mondo, come ad Hamilton a Swansea, a Chattanooga e in città della Cina e del Giappone laddove, l’adozione nel tempo di buone pratiche ha determinato l’accettabile equilibrio tra presenze industriali, buon ambiente e salvaguardia dell’occupazione. In questo senso la Cisl ha proposto nel tempo una sorta di emulazione di quelle esperienze, nel segno della corresponsabilità sociale, al fine di raggiungere livelli accettabili di sostenibilità dei processi industriali, mediante il coinvolgimento dei cittadini di tutte le fasce di età, delle Istituzioni locali, regionali e nazionali, delle Aziende interessate, dell’associazionismo ambientalista, della Chiesa locale.
Ad agosto di quest’anno un’iniziativa della magistratura nei confronti dell’Ilva ha disposto il sequestro di alcuni reparti-chiave del ciclo produttivo siderurgico tarantino disponendone, al contempo, l’affidamento in uso finalizzato al loro risanamento mediante l’adozione delle migliori tecnologie oggi disponibili, anche al fine di scongiurare la chiusura definitiva dell’impianto ed il licenziamento di circa 20 mila dipendenti diretti e dell’appalto. La stessa iniziativa ha posto, di fatto, le basi perché sia data continuità al processo di ambientalizzazione interno alla fabbrica siderurgica da parte dell’Azienda e venga accelerato con risorse finanziarie pubbliche anche la bonifica del territorio ad essa circostante. Così come, si è manifestata in tutta la sua importanza la necessità di programmare ulteriore sviluppo da implementare a quello industriale.
Già a fine 2009, la Consulta Territoriale per lo sviluppo (…) elaborò e poi varò agli inizi del 2010 la Nuova Vertenza Taranto tracciando linee per uno sviluppo che fosse non solo aggiuntivo con epicentro il porto e il sistema retro-portuale ma anche diversificato, avendo assunto l’obiettivo di non limitarsi ad un futuro condizionato unicamente dalle produzioni pesanti come quelle siderurgiche.
Taranto, infatti, è dotata di un sistema portuale e retro portuale che è in fase di realizzazione per l’erogazione di servizi nel ciclo logistico e risulta accreditata anche di un sistema Difesa nazionale con l’Arsenale della MM., di un’economia del mare che comprende anche i settori maricoltura e mitilicoltura, nonché di un sistema agricolo e agro-alimentare ben sviluppati. Grazie anche alla volontà e all’impegno degli organi istituzionali governativi locali e nazionali, nell’ultimo decennio il sistema portuale ha visto consolidata la propria posizione di scalo di rilevanza internazionale e strategico per lo sviluppo della stessa economia italiana, oltre a quella territoriale e regionale della Puglia.
(…) Il porto di Taranto, grazie al ruolo positivo dell’Autorità Portuale il cui Presidente è anche Commissario straordinario per la messa in cantiere di 460 milioni di risorse pubbliche da spendere entro 24 mesi, potrà diventare nei prossimi due anni piattaforma logistica della Puglia, dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo. Questo sarà possibile grazie sia al suo potenziamento a supporto dello sviluppo dei traffici di container e della logistica, sia al Memorandum sottoscritto con il Porto di Rotterdam, che ad altri protocolli di gemellaggio già siglati con alcuni porti cinesi. (…)
La Cisl considera, pertanto, l’economia ambientale e l’economia portuale di Taranto credibili driver di sviluppo e di occupazione aggiuntiva, ritiene possibile l’obiettivo della sostenibilità ambientale dei cicli produttivi pesanti che qui coesistono, considera irrinunciabile per l’economia territoriale e nazionale la salvaguardia dell’apparato industriale in essa esistente. Pensa, infine, che lo sviluppo in atto del sistema portuale di questo territorio costituisca elemento strategico affinché la città venga posta nelle condizioni ottimali per guardare al mondo e perché dai mercati mondiali possa essere considerata molto interessante, al punto da attrarne capitali e favorire interessi commerciali di altissimo livello.”