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Lavoro: De Pascalis Cisl Brindisi, Natale amaro per i brindisini


Lavoro: De Pascalis Cisl Brindisi, Natale amaro per i brindisini

CISL PUGLIA - Si prepara un Natale amarissimo per i lavoratori brindisini e non solo! Iniziano a venire al pettine i nodi della politica scellerata che, in un sistema perverso quanto efficace, sia il Governo che la Regione hanno sviluppato in questi mesi. Niente più ammortizzatori sociali per i lavoratori di quelle aziende le quali, per colpa della crisi finanziaria, si dovessero trovare nel 2013 con la necessità di collocare personale in CIG o in mobilità!!!
Un fatto gravissimo, a cui si somma la strumentalità con la quale da parte della Regione si cerca di contrabbandare una qualche condivisione di questa scelta, da parte del sindacato e della CISL in particolare. Nulla di più falso; a nessun livello questa O.S. potrà mai accettare che vi sia una riduzione delle tutele per i lavoratori, tanto meno in una fase in cui non vi è nessuna prospettiva di sviluppo, di crescita, di nuova occupazione, a causa delle politiche recessive messe in atto dal Governo, il quale continua a imporre nuove tasse e balzelli, sempre sui soli noti: lavoratori dipendenti e pensionati.
La vicenda IMU è sintomatica di quanto sta accadendo, anche alla luce delle notizie relative ad un maggior gettito da questa imposta, dovuto alle addizionali locali, stabilite dai singoli Comuni. Anche qui occorre fare chiarezza; questa maggiore tassazione è dovuta ai tagli enormi che il Governo ha imposto ai bilanci degli Enti Locali, che non sono più in grado di garantire i livelli minimi dei servizi, né in campo sociale né in campo assistenziale.
I tanti drammi che in questi giorni leggiamo o ascoltiamo sugli organi di stampa, le tante famiglie sfrattate, i ripetuti suicidi di padri e madri di famiglia, non più in grado di garantire la minima sussistenza ai propri figli, la esplosione della microcriminalità (furti, scippi, rapine,ecc), l’aumento esponenziale del sostegno alimentare che opere meritorie come Caritas, Banco Alimentare e tante altre, quotidianamente erogano anche a Brindisi come nel resto d’Italia, sono il simbolo di un popolo, di una nazione che si sta impoverendo, sull’altare di equilibri finanziari che sono estranei al modo di vivere di lavoratori e pensionati.
Da ultimo assistiamo a questo nuovo dibattito sul Sistema Sanitario Nazionale, a detta di taluni troppo costoso. L’esperienza del recente passato ci ha insegnato che quando un argomento é portato all’attenzione dei media nazionali, qualcosa bolle in pentola e certamente non sono rose e fiori per la parte della società, di gran lunga maggioritaria, che il sindacato rappresenta. Occorre, quindi, sin da subito una mobilitazione ed una chiara risposta a questi tentativi maldestri di privarci, dopo il lavoro, anche della salute e del diritto a curarsi.
Come collettività territoriale, attraversiamo un momento difficile, con il serio rischio della perdita dell’identità e quindi con una debolezza strutturale, rispetto alle sfide socio-economiche che sono di fronte a Noi. Tuttavia queste sfide, queste emergenze sono lì, appunto di fronte a Noi ed è su esse, intorno ad esse, che ci dobbiamo ricompattare. Non saranno altri a risolvere i problemi di Brindisi; se ci riusciremo, saremo Noi, i brindisini, a farlo, anche in vicende importanti che sembrano al di fuori della nostra portata.
E’ il momento di far sentire forte la nostra voce, al di là di confini provinciali o di aggregazioni istituzionali, che a ben riflettere lasciano il tempo che trovano, anzi servono ad alimentare polemiche che distraggono l’attenzione dai problemi reali della gente, dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati.
E’ ora di rialzarsi e di riprendere il filo di una vertenzialità territoriale, le cui emergenze sociali, economiche, occupazionali, sono sempre presenti ed anzi accresciute dagli ultimi accadimenti.
Il 7 p.v. unitariamente le Federazioni sei Pensionati, SPI CGIL FNP CISL UILP UIL, manifesteranno il disagio e l’allarme per le condizioni in cui sta cadendo il Paese e la nostra terra di Brindisi. La giusta occasione per portare, in piazza, la rabbia e la determinazione di tutto il movimento sindacale, a difesa del diritto sacrosanto di vivere e progredire.

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