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Cisl Scuola: panico tra i lavoratori assunti negli ultimi anni


Cisl Scuola: panico tra i lavoratori assunti negli ultimi anni

CISL PUGLIA -

Apprendiamo con piacere la notizia che le procedure del “concorsone” vanno bene e che per settembre ci saranno nuovi assunti. Peccato che, parimenti, gira la notizia che a seguito delle cause di stabilizzazione vinte dai docenti ed ata precari, il Ministero si appresterebbe a procedere con sollecitudine ad una ricognizione per l’eventuale licenziamento degli ultimi assunti in questi anni per far fronte alle assunzioni dovute al personale stabilizzato. Richieste di chiarimenti e di aiuto stanno giungendo numerose nella sede della Cisl Scuola di Bari c.so Sonnino 34 e nella sede della Cisl scuola Foggia Bat in via Liberta’ 59 a Barletta dove, da mercoledì prossimo, sarà attivo uno sportello di consulenza legale dedicato appositamente alla questione innescata dalla decisione dell’ufficio scolastico provinciale di Bari di licenziare alcuni dei neo assunti tra docenti e personale ata, per fare fronte alla stabilizzazione di altrettanti lavoratori precari, in ottemperanza alle sentenze emesse a loro favore. In questi anni al mondo della scuola sono stati chiesti ,o meglio imposti, sacrifici enormi (taglio degli organici, riduzioni delle risorse, blocco dei contratti) in nome del fiscal compact  europeo. Ora assistiamo alla legittima applicazione di una direttiva europea sulla stabilizzazione da parte dei giudici; ne deriva che è quanto meno urgente e non più procrastinabile, affrontare il problema del reclutamento in modo definitivo, senza evidenti contraddizioni come quelle creatisi in questi giorni. La Cisl Scuola in occasione di un convegno tenutosi in terra di Bari nel 2006 condivideva con il ministro Fioroni una soluzione all’annoso problema del reclutamento, proponendo un piano per stabilizzare il personale inserito in graduatoria. Si tratta a nostro avviso, di risolvere la questione con decisioni politiche, considerando che questo clima di contenziosi continui che contrappone, oltretutto, i lavoratori tra loro, non giova certamente al rilancio della scuola.

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