Enzo Gallo ancora alla Guida della Filca Cisl di Puglia
All'XI congresso forte appello per lo sblocco dei cantieri
FILCA -
"In Puglia scontiamo negli ultimi quattro anni l’uscita dalle Casse Edili di 25.000 operai, 3.500 imprese hanno chiuso i battenti scaricando sul sociale l’aumento del 300% della cassa integrazione". E’ il riconfermato Segretario generale della Filca Cisl di Puglia (federazione dei lavoratori del comparto edilizia e del mobile imbottito) Crescenzio Gallo, a citare i dati per lanciare l’allarme ‘immobilità’ nel settore delle opere pubbliche che rischia di fare affondare un settore che rappresenta l’11% del Pil regionale. "Lo sblocco dei Fondi Cipe, e pari a circa 2 miliardi – spiega Gallo – sarebbe il volano per il rilancio delle infrastrutture e delle Opere pubbliche ancora ferme".
Gallo si riferisce ad alcune delle più importanti infrastrutture che riporta in una rilevazione effettuata dalla Filca con i relativi importi:
· Porto di Brindisi, completamento banchina e dragaggio (20 mil €);
· Collegamento tra il porto di Taranto e la rete ferroviaria (35 mil €);
· Nodo ferroviario di Bari nord e Bari sud (35 mil €);
· Sovrapasso Aeroporto di Bari (4,5 mil €);
· S.S. 16 Maglie-Leuca (80,2 mil €);
· Raddoppio ferroviario Termoli-Foggia e Foggia-Napoli (460 mil €);
· Porto di Taranto (29 mil €);
· Recupero patrimonio istituti scolastici (41,3 mil €);
· Nuovo Ospedale Valle d’Itria (80 mil €);
· Nuovo Ospedale San Cataldo – Taranto (207 mil €);
· Nuovo casello autostradale Foggia zona industriale (50 mil €);
· Realizzazione centro ustionati Brindisi (6 mil €).
Solo due, invece, i cantieri avviati dopo un forte impegno di denuncia del sindacato che, anche con Cgil e Uil, è riuscito a far sbloccare: la strada regionale n. 8 del Salento (80 mil €) e la realizzazione nuovo plesso Ospedale Riuniti Foggia (70 mil €).
Buona parte delle opere pubbliche bloccate, secondo Gallo, determinano un isolamento infrastrutturale della Puglia, basti pensare che il Polo del salotto murgiano imbarca le produzioni presso il porto di Salerno.
"Fare presto è un obbligo – incalza il Segretario generale della Cisl di Puglia Giulio Colecchia – e dal Congresso degli edili rilanciamo quanto già più volte abbiamo richiesto, non ascoltati, ad Amati e che oggi rivolgiamo al nuovo Assessore, l’apertura di un tavolo sul quale monitorare e sollecitare tutti i cantieri delle opere pubbliche bloccate o non completate, coinvolgendo Comuni e Province".
"Ci permettiamo – aggiunge Gallo – di indicare due strumenti che potrebbero trovare, se si applicassero, efficacia e realizzabilità progettuale anche nella nostra regione: il primo, un patto regionale verticale, che dia vita alla messa a rete, ed in comunicazione contabile, di quelle Regioni che abbiano autorizzazioni di spesa concesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il secondo, un mirato utilizzo di risorse comunitarie: per questo strumento non esistono vincoli sul patto di stabilità sempre che le stesse risorse siano a fondo perduto. In questo modo si potrebbe spingere il piede sull’accelerazione della spesa delle risorse dell’Unione Europea sempreché si passi da una seria Pianificazione, Programmazione e Progettazione soprattutto esecutiva delle opere infrastrutturali utili al territorio".
Per il settore del legno-arredamento possiamo parlare di un vero e proprio bollettino di guerra. In Puglia pressoché tutte le aziende del settore sono state interessate dal ricorso alla CIG o ad altri ammortizzatori sociali e da procedure concorsuali. Decine di imprese hanno chiuso e almeno 5.000 persone hanno perso il posto di lavoro.
Bari, 5 aprile 2013