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XI congresso Cisl di Puglia: lavoro e crescita le emergenze

Colecchia, disoccupazione al 18,2% e famiglie in affanno


XI congresso Cisl di Puglia: lavoro e crescita le emergenze

CISL PUGLIA -

“L’Italia deve darsi politiche per lo sviluppo che, attraverso riforme compiute, favoriscano la solidarietà tra le imprese, la sostenibilità ambientale e che facciano aumentare il buon lavoro”. Lo ha detto oggi a Bari il Segretario generale della Cisl di Puglia Giulio Colecchia nel corso dell’apertura dell’XI Congresso regionale del sindacato davanti alla platea di delegati ed ospiti, alla presenza del Segretario organizzativo nazionale Paolo Mezzio. “Diventa sempre più necessario e urgente la realizzazione di un forte e ampio Patto sociale  - ha aggiunto – e che insieme ad una salutare eliminazione di spese improduttive e superflue, insieme all’abbattimento dei costi parassitari della cattiva politica, insieme alle restrizioni alla speculazione, si metta mano a un progetto per la crescita, per la salute e per il LAVORO”. “Tutti i centri di ricerca  - ha rilevato Colecchia – sono concordi nel considerare la famiglia italiana sotto grave attacco. Lo è il suo ruolo economico di produttore, consumatore e ammortizzatore sociale, ma lo è anche quello sociale di fattore di coesione”. Oltretutto “la Caritas ha censito in Italia circa 11 milioni di famiglie povere; il Censis ci dice che il 26% delle famiglie nel Mezzogiorno è materialmente povero; in Puglia quelle in stato di grave deprivazione sono circa il 21,1% del totale”. Come dicono in tanti, “manca l’ossigeno”. In Puglia, pur messa meglio tra le regioni meridionali, la situazione non è confortante. Tra il 2011 e il 2012, 47.000 persone si sono aggiunte all’esercito dei 186mila disoccupati portando il tasso di disoccupazione al 18,2%. “Oggi - osserva il Segretario della Cisl di Puglia - l’avanzata metamorfosi dell’intera comunità, nei suoi valori e nei fondamentali economici, richiede un’intesa più ampia, alla quale, insieme a sindacati, imprese e Istituzioni si affianchi la società civile, nelle sue espressioni organizzative più rappresentative, in un modello di sussidiarietà circolare” nella quale ognuno si assume la responsabilità della soluzione e non solo quella del soddisfacimento dei propri interessi. Un Patto sociale che guardi al Paese nella sua globalità e che, attraverso le sue articolazioni regionali e locali, si rivolga e coinvolga aree forti e aree più deboli, unendole; una grande aggregazione degli interessi di tutte le regioni, tutte provate da questa crisi”. Perché ciò avvenga, secondo la Cisl, sono necessarie tre condizioni: che migliori la capacità di spesa delle risorse disponibili, soprattutto di quelle della programmazione europea; che la programmazione degli interventi non avvenga con esclusiva attenzione alle condizioni economiche e sociali del territorio, ma si dipanino lungo direttrici di crescita che intersechino e si integrino con quelle di altre aree; che ci sia una programmazione nazionale di raccordo e completamento con quella che le Regioni sono chiamate a fare. Riguardo la Regione Puglia secondo Colecchia “non ha solo di fronte la sfida per la competitività. Il riordino della sanità, dopo il piano di rientro che ne avrà pur ridotti i costi economici, ma con alti costi sociali, è oggi ancora un insieme di promesse e visioni ma non un recupero effettivo di ritardi e sprechi. Su questo versante il dialogo sociale è stato meno che insufficiente. Le cabine di regia che avrebbero dovuto creare condizioni di condivisione e partecipazione nei territori non hanno avuto dalla Regione i necessari input e sollecitazioni”. Rivolgendosi idealmente al governatore Vendola, presente l’Assessore regionale al Lavoro, Caroli, il Segretario della Cisl di Puglia ha detto: “Il lavoro che in questi anni è stato messo in campo dalla Giunta ha avuto momenti di alto confronto ed altri di sconfortante distanza dal nostro”. Oltretutto “la sfida per far uscire la Puglia dalle sabbie mobili della crisi è di alto profilo e richiede che, insieme alle Istituzioni, assumano un ruolo di maggiore protagonismo le Associazioni di rappresentanza delle imprese” ha aggiunto. Infine Colecchia ha ricordato che dopo il Congresso, sempre in attuazione del deliberato Confederale e sollecitati dal Patto Federativo sottoscritto con la Cisl della Basilicata, si procederà verso l'unificazione tra la struttura regionale pugliese con quella lucana, costituendo una Unione SindacaleInterregionale.

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