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Ilva: vertice serale azienda-governo a Roma

Ieri le rassicurazioni del Ministro ai lavoratori


Ilva: vertice serale azienda-governo a Roma

CISL PUGLIA -

I lavoratori dell'Ilva non saranno lasciati soli. Lo ha assicurato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti all'incontro con i vertici dimissionari della società. "Il governo non vi lascerà soli: è interesse nazionale garantire la continuità produttiva e il futuro degli stabilimenti Ilva nel rispetto più rigoroso del diritto alla salute e dell'ambiente", ha detto De Vincenti. Il Governo è quindi deciso a trovare una soluzione e una prima indicazione sul da farsi potrebbe arrivare quando il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato incontrerà l'a.d. dimissionario Enrico Bondi e il governatore della Puglia Nichi Vendola. Da Bondi ci si aspetta di capire che tipo di situazione finanziaria c'è, e se il sequestro pregiudichi o meno l'operatività della società. Qualunque sarà la soluzione, il Governo vuole garantire la continuità della produzione e l'attuazione dell'Aia. Intanto arriva l'appello del vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani. "Chiedo che prima di prendere qualsiasi decisione irrevocabile sull'Ilva si attenda il piano della Commissione", che sarà approvato l'11 giugno, per "scongiurare la chiusura degli impianti e la perdita del posto di lavoro per migliaia di persone". Intanto, nella prefettura di Taranto, oggi pomeriggio si è tenuto un incontro tra il garante per l'applicazione dell'Aia all'Ilva, Vitaliano Esposito, e i segretari generali di Taranto di Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom e Uilm. L’altro ieri la prefettura aveva invitato i sindacati ad attivarsi nei confronti dei lavoratori per evitare possibili forme di esasperazione in seguito al sequestro del patrimonio dei Riva e alle dimissioni del Cda dell'Ilva. Gli operai temono che non ci sia copertura finanziaria per gli stipendi di giugno. In merito ai ritardi nell'adempimento di alcune prescrizioni dell'Aia, a quanto si è appreso, sono al vaglio della prefettura possibili sanzioni all'azienda secondo quanto previsto dalla legge 231. "Il garante ci ha illustrato un documento dell'Ispra ed è emerso che l'Ilva è in forte ritardo nell'applicazione di alcune prescrizioni dell'Aia. Quello che ci lascia stupefatti è che l'azienda ha chiesto di ritardare alcuni adempimenti, come la copertura dei nastri, e il governo ha dato il silenzio-assenso". Lo ha dichiarato all'Ansa Vincenzo Castronuovo, della Fim Cisl di Taranto, che ha partecipato all'incontro tra il garante per l'applicazione dell'Aia Vitaliano Esposito e sindacati (confedereali e metalmeccanici). "Ci sono - ha spiegato Castronuovo - una decina di prescrizioni non ancora rispettate. Ci sarà un'altra ispezione dell'Ispra. Noi comunque non faremo sconti e vogliamo che l'Aia si applichi in toto: se l'azienda non è in grado lo dica subito". Castronuovo ha anche aggiunto che "c'è fibrillazione in fabbrica. Gli operai sono preoccupati per il futuro e attendono le mosse del governo". Per l'Ilva bisogna "trovare una soluzione che tenga insieme tutte le questioni aperte, con un obiettivo comune di tutte le parti chiamate in causa che è quello della continuità produttiva e dell'attuazione di quanto stabilito dall'Aia". Sostiene il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, sottolineando che non si possono mettere a rischio "un intero settore strategico per l'Italia e il futuro di migliaia di lavoratori". "La strada del risanamento dell'azienda, della sua continuità produttiva, del rispetto delle prescrizioni dell'Aia - insiste Sbarra - è l'unica in grado di assicurare la ripresa, di scongiurare un gravissimo problema sociale e di tenere insieme le ragioni dei cittadini e dei lavoratori. Chiediamo quindi un intervento forte al nuovo ministro dello Sviluppo economico e al presidente del Consiglio perchè nelle riunioni programmate nei prossimi giorni si trovino delle soluzioni, anche straordinarie, per garantire il mantenimento in attività di tutti i siti produttivi dell'Ilva". Cresce intanto la preoccupazione dei sindacati. Per Marco Bentivogli (Fim Cisl) "è inaccettabile che ambiente e lavoratori paghino sempre e bisogna fare in modo che la magistratura renda disponibili i soldi sequestrati per salari, attività produttive e ambientalizzazione". "E' opportuno chiarire - come già scritto solo per lo stabilimento di Taranto - che, nei beni sequestrati, per i siti industriali di Novi Ligure, di Genova e di tutti gli impianti di Riva Acciaio, non sia precluso o limitato lo svolgimento dell'attività, ma abbiano la possibilita di continuare il processo produttivo", ha aggiunto Bentivogli. In questo momento, secondo il segretario nazionale della Fim-Cisl, "è importante un intervento forte del Governo, per assicurare la continuità di gestione industriale e di attuazione di quanto stabilito dall`Aia, attraverso un impegno ancora più forte da parte del presidente del Consiglio Enrico Letta e dei ministri Flavio Zanonato e Andrea Orlando". "È, altresì, utile che la proprietà affronti questa difficile situazione con senso di responsabilità, al fine di evitare che a pagare il conto più alto siano i lavoratori dell`Ilva e di Riva Acciaio", ha concluso. Sulla questione Ilva è intervenuta anche la Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, con il segretario generale, Pompeo Mannone, che auspica decisioni forti e piena operatività del commissario straordinario. "Dopo gli incresciosi fatti di questi ultimi giorni, è necessario che il Governo assuma decisioni forti e decisive sull`intera vicenda Ilva, facendo sapere, da una parte, se le prescrizioni dell`Aia e la bonifica ambientale siano state avviate e se il Garante ed il Commissario straordinario abbiano prodotto il lavoro ad essi richiesto e dall'altra, dando piena operatività in particolare proprio al Commissario straordinario per la bonifica ambientale della città di Taranto", ha sottolineato Mannone. Secondo il sindacalista dell'Fns-Cisl, "tale compito di così vasta portata non può però essere svolto a mezzo servizio mantenendo contemporaneamente anche la funzione di Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, si tratta, infatti, di un'evidente incompatibilità sostanziale e forse anche giuridica: quindi bisogna agire concretamente anche su questo fronte ed ovviare, così, al problema". Del resto "quel che è certo - conclude Mannone - è che l'Ilva non può e non deve chiudere e che non possono pagare i lavoratori gli errori fatti da molti: il governo ed in particolare il ministro Alfano, dunque, assumano i provvedimenti necessari a tutelare salute ed occupazione, evitando così di alimentare una già alta tensione sociale che rischierebbe di incrementarsi con ulteriori migliaia di disoccupati".

FONTE conquistedellavoro.it

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