SICeT Cisl di Puglia: intollerabile il mancato utilizzo dei finanziamenti nel settore casa da parte degli Enti Locali
CISL PUGLIA - Mentre nei territori pugliesi ‘scoppia’ la caccia alla casa popolare, sia pure ancora non ultimata (come successo a Taranto), gli enti locali e gli Istituti Case popolari non spendono le risorse rivenienti dal fondo ex Gescal per ben 2,3 miliardi di euro.
Si tratta, come è noto, di quella trattenuta che veniva fatta dalle buste paga dei lavoratori, finalizzata alla realizzazione di case popolari destinate alle fasce più deboli del Paese e poi abolita nel 1999 con il passaggio delle competenze alle Regioni.
“I circa 2,3 miliardi che risultano non spesi al 31/12/09 – osserva il Segretario del SICet Cisl di Puglia, Paolo Cicerone – devono rapidamente essere riutilizzati per implementare l’edilizia residenziale pubblica di cui c’è tanta necessità al Sud ed in Puglia”. La crisi economica e sociale in atto che ha fatto esplodere il bisogno abitativo a canone sostenibile, con casi drammatici come quello accaduto qualche giorno fa a Taranto, deve indurre comuni e Iacp ad una più attenta e sollecita utilizzazione delle risorse disponibili, tagliando i tempi della burocrazia ed accelerando i programmi di edilizia sovvenzionata e di recupero.
E’ davvero incredibile, secondo il SICeT pugliese, che con il Piano regionale di riqualificazione delle periferie, finanziato con le risorse del Piano casa Puglia e con i fondi Fers per 127 Comuni, non siano stati pienamente definiti gli accordi di programma con la Regione per una pronta cantierizzazione dei lavori.
“Tutto ciò – è il giudizio di Cicerone – è una grave attentato ai bisogni dei disoccupati e delle famiglie in cerca di abitazione a canone sociale”.