Natuzzi controcorrente, linea produttiva dalla Romania in Italia
Con la sigla dell'accordo due nuove aziende per la produzione Ikea
CISL PUGLIA -
Inversione di tendenza per Natuzzi il cui futuro passa dalla Romania. I 1.726 esuberi dichiarati dall'azienda a luglio saranno scongiurati attraverso il trasferimento in una newco italiana di una linea rumena del gruppo, Leather Editions. È il cuore dell'accordo firmato al ministero dello Sviluppo con l'azienda, le regioni Puglia e Basilicata e i sindacati. L'accordo "scioglie il nodo" degli esuberi e prevede il ritorno negli stabilimenti di Puglia e Basilicata di produzioni attualmente realizzate in Romania. "Si chiude positivamente una vertenza difficile a cui si è riusciti, grazie principalmente all'impegno e alla responsabilità del sindacato, a dare una risposta di sistema". Spiega così l'intesa odierna Luigi Sbarra, Segretario confederale Cisl. "Sono stati scongiurati oltre 1.000 licenziamenti - prosegue - si è avviato un processo di nuova creazione di impresa, si è riorganizzata un'azienda che stava entrando in una spirale irreversibile di crisi, sono rientrate produzioni decentrate all'estero, si rilancia il settore del mobile imbottito, anch'esso fiore all'occhiello del Made in Italy, si favorisce una mobilità incentivata per numerosi lavoratori. Tutto questo in un contesto territoriale, quello dell'area della Murgia, a cavallo tra Basilicata e Puglia, certamente difficile ed in sofferenza da molti anni". "Il sindacato e la Cisl in particolare - continua- si sono assunti le responsabilità di ricercare soluzioni avendo come obiettivo quello di salvaguardare produzioni e posti di lavoro". "È stata premiata la nostra strategia contrattuale, che ha coinvolto operativamente le parti al tavolo di questa lunga trattativa". Grande soddisfazione anche in casa Fisascat per la sottoscrizione dell'accordo. "In tempi di crisi - ha sottolineato il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri - è davvero lodevole lo sforzo compiuto al tavolo da tutte le parti negoziali per addivenire alla sottoscrizione di un accordo che non solo ristabilisce la produzione di qualità made in italy ma salvaguardia l'occupazione anche attraverso la previsione di nuovi investimenti e la riduzione dei costi di trasformazione". Il testo dell'accordo contiene la riduzione immediata degli esuberi da 1.726 a 1.506 grazie alla ricollocazione di 220 persone nello stabilimento di Jesce (Matera), dove era stata quasi azzerata la produzione. Inoltre, 650 lavoratori sarebbero rioccupati entro il 2014 e altri 200 entro il 2018, con la creazione di due newco che riceveranno commesse dal Gruppo Natuzzi per il marchio Leather Editions e i complementi di arredo. Ci sarebbero inoltre incentivi alla mobilità per un massimo di 600 persone (in media 30 mila euro lordi a testa) e una proroga della cassa integrazione fino a fine 2014. Le nuove società, spiegano fonti vicine all'azienda, saranno esterne, autonome rispetto a Natuzzi, ma legate alla società da specifici accordi commerciali e potrebbero contare sul sostegno agli investimenti da parte del Mise e della Regione Puglia. Le stesse fonti riferiscono, inoltre, che l'accordo rappresenta il punto di partenza di un percorso condiviso finalizzato al recupero di produttività attraverso un piano di investimenti e una riduzione consistente dei costi di trasformazione. “Si tratta di un accordo storico – osserva Crescenzio Gallo Segretario generale della Filca Cisl di Puglia – che da un lato abbatte il numero degli esuberi precedentemente annunciati e dall’altro individua tutele più stringenti per i lavoratori delle newco e sui quali il sindacato continuerà nella sua azione di controllo. Ora bisogna fare rete tutti, istituzioni, Confindustria e sindacati, per ricollocare fino all'ultimo dei lavoratori della Natuzzi”. Gallo rilancia anche l’idea che l'accordo di programma ‘murgia’ possa essere il volano per rilanciare il distretto del salotto e trasformarlo in distretto del ‘green habitat’ mentre “lo strumento della cabina di regia – sottolinea – servirà proprio per verificare il percorso di reindustrializzazione dell'area in crisi”. Soddisfazione per il successo ottenuto a Roma è stata manifestata anche dal Segretario della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, che al Governatore Vendola ricorda l’importanza di una più incisiva azione della Regione: “a partire dalla valorizzazione delle infrastrutture del territorio utili alla commercializzazione e alla riduzione dei costi di trasporto aziendali; non ultima la questione del porto di Taranto ancora in alto mare, per cui le aziende del distretto murgiano sono costrette ad imbarcare le produzioni al porto di Salerno”.
fonte conquistedellavoro.it/Ufficio Stampa Cisl di Puglia
IN ALLEGATO COPIA DELL’ACCORDO