Ristorazione sui treni InterCity: Fit Cisl, dopo il danno la beffa
Senza acqua e caffè i viaggiatori, senza lavoro gli addetti
FIT -
Senza acqua e caffè, e senza lavoro. Si può riassumere così la vicenda dell’appalto per la ristorazione a bordo dei treni InterCity da e per il Sud che oggi si inasprisce con un’ulteriore beffa: il licenziamento di 21 lavoratori. A denunciare il peggioramento della controversia in atto dallo scorso 1 novembre è il Segretario generale della Fit Cisl di Puglia, Pietro Vasco, che disapprova la pratica “di far pagare sempre i viaggiatori – clienti per Trenitalia – e i lavoratori. “Lo scorso 1 Novembre – spiega Vasco – c’è stato il cambio di appalto per la ristorazione a bordo dei vettori di Trenitalia e, come da noi già denunciato, la nuova offerta di servizio non prevedeva più il servizio di ristorazione e vendita di generi alimentari su tutti i treni InterCity, prevalenti come offerta di trasporto al Sud. Ma cosa ancor più grave è che questa scelta ha determinato il licenziamento di 21 lavoratori che dall’oggi al domani si sono ritrovati fuori dal processo lavorativo”. La scoperta della beffa è avvenuta al momento della firma dei nuovi contratti quando è risultato che 21 ex dipendenti della TSI non risultavano compresi nell’attuale organico della A.T.I. pur essendo nelle liste del bando di gara, creando confusione e sconcerto tra quanti si sono ritrovati esclusi dal processo produttivo e senza alcuna forma di sostegno al reddito. “Non possiamo che fare partire la nostra esortazione alle forze politiche locali, parlamentari ed istituzioni di questa Regione a rendersi parte attiva assieme alle associazioni sociali per ridare dignità ai cittadini/clienti e impiego ai 21 lavoratori” conclude il Segretario della Fit Cisl di Puglia.