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Cgil, Cisl, Uil: oltre 10 mila in corteo a Bari

Il lavoro chiede più attenzione dalle istituzioni


Cgil, Cisl, Uil: oltre 10 mila in corteo a Bari

CISL PUGLIA -

Hanno manifestato oltre 10 mila lavoratori e pensionati provenienti da tutta la Puglia questa mattina a Bari. Il corteo, partito da Piazza Castello e conclusosi davanti la Prefettura dopo aver percorso le strade del centro cittadino, ha coinvolto tutte le categorie sindacali. Una invasione pacifica per portare all'attenzione del Governo e delle Istituzioni le proposte del sindacato confederale per una Legge di Stabilita più equa che crei le condizioni per una ripresa economica e occupazionale, in particolare al Sud. "Oggi ci siamo rivolti ai lavoratori che non arrivano a fine mese e a quelli che il lavoro lo hanno perso - ha osservato il Segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia - ai pensionati con le pensioni più basse, a chi ha acquistato il primato della nuova povertà, a tutti quelli che sono arrabbiati perché la politica non ascolta i loro problemi e non trova soluzioni. Per tutti il sindacato confederale  rappresenta la certezza di un impegno perché non vengano strumentalizzati e possano ritrovare la speranza di una vira serena". "Il Mezzogiorno è scomparso dall'agenda del Governo - ha invece dichiarato il Segretario nazionale confederale della Uil, Carmelo Barbagallo - nonostante i numeri della disoccupazione, in particolare di quella giovanile siano inquietanti. Nulla è stato fatto per abbassare le tasse sul lavoro o per la rivalutazione delle pensioni, per tacere del pubblico impiego, sempre più penalizzato, sebbene la spesa pubblica continui ad aumentare. Evidentemente c'è qualcuno che bara: c'è la necessità di reperire risorse da destinare alla crescita e allo sviluppo intervenendo su sprechi ed eccessi. Come temevamo questa legge di stabilità è scritta sotto dettatura dell'UE". "E' una piazza straordinaria - afferma Gianni Forte Segretario generale Cgil Puglia - legittimata ad essere ascoltata dal governo che deve delle risposte alla parte più debole del paese che vive in maniera drammatica la crisi. Il disagio é qui e il sindacato confederale lo rappresenta in maniera pacifica e democratica. Il lavoro deve ritornare al centro dell'attenzione del Paese e guidare le politiche economiche del Governo".

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