Rinnovo Rsu Ilva Taranto: Panarelli, la Fiom torni a fare sindacato
CISL PUGLIA -
Dopo aver perso, il 26 novembre 2013, il ricorso per “impedire” le elezioni in Ilva, oggi, la Fiom perde anche il ricorso d’urgenza (ex art.700 C.p.c.) per invalidare le stesse elezioni all’interno dell’Ilva di Taranto, svoltesi regolarmente - in linea con la normativa vigente - nei giorni 27, 28 e 29 novembre 2013. Questa mattina il Tribunale di Taranto, sezione Civile, nella persona del Giudice designato Antonio Pensato, sciogliendo la riserva formulata nell’udienza del 10 dicembre 2013, ha dato ragione a Fim e Uilm, rigettando l’ex art.700 proposto dalla Fiom di Taranto, condannando altresì la stessa alla rifusione delle spese di lite (circa 5.700 euro) in favore delle altri parti costituite (Usb, Uilm e Fim). Per la Fiom è arrivato il momento di convincersi che tutte le scorciatoie per scappare dal confronto con i lavoratori sono binari morti. Aver deciso da molto tempo di abbandonare la via della contrattazione, unica strada che contraddistingue il buon sindacato, ha prodotto un risultato evidente e così devastante. Sarebbe opportuno da parte della Fiom interrogarsi sull’allontanamento dalla realtà, deciso ormai da troppo tempo e che sta contribuendo ad alimentare dubbi tra i lavoratori. La vera contrattazione, quella che porta frutti alle famiglie dei lavoratori, passa dai tavoli negoziali, attraverso la sigla degli accordi, in primis il Ccnl. Le azioni di disturbo, mediante il coinvolgimento dei Tribunali, spesso possono danneggiare i lavoratori stessi. La nostra tenacia, anche questa volta, ha evitato che tutto ciò accadesse, consegnando agli oltre 11mila dipendenti dell’Ilva di Taranto un Consiglio di fabbrica legittimato da oltre l’80% dei votanti. In questo caso, così come nelle circostanze in cui abbiamo chiesto con i referendum l’orientamento dei lavoratori, alla Fim premeva soprattutto capire il livello di consenso del lavoro fin qui svolto. Il risultato è eloquente: la nostra azione è stata premiata in fabbrica. Ci auspichiamo che, dopo questa ennesima sconfitta, la Fiom riconosca i propri errori e ritorni a sedersi ai tavoli delle contrattazioni, contribuendo con i fatti a dare un futuro migliore ai lavoratori e alla città.