News       Pubblicata il

Fiera del Levante: Cgil Cisl Uil, preoccupati per il futuro

Il piano di risanamento è tutt'altro che definito


Fiera del Levante: Cgil Cisl Uil, preoccupati per il futuro

FIST CISL | FISASCAT | FELSA -

Le Segreterie Regionali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, Cgil, Cisl e Uil, esprimono profonda preoccupazione per le vicissitudini inerenti il futuro dell’Ente Fiera del Levante e, conseguentemente, dei livelli occupazionali esistenti, atteso che il confronto avviato nel mese di dicembre 2013 in sede di Regione Puglia-Comitato Valutazione Aree di Crisi, ad oggi non ha prodotto alcun significativo avanzamento nella elaborazione di adeguate soluzioni. Il piano di risanamento declamato negli ultimi mesi è tutt’altro che definito, vista la mancata erogazione del previsto contributo speciale di 1.5 ml di euro procapite da parte dei Soci e del corrispondente contributo garantito dalla Regione Puglia. Il piano di privatizzazione riguarda la messa a bando delle attività caratteristiche dell’Ente e di parte delle superfici, prevedendo una premialità di punteggio a favore del privato che assorbirà il maggior numero possibile di lavoratori: un percorso insensato che ci prospetta la possibilità di un esubero senza aver preventivamente definito validi percorsi di ricollocazione. In tale ottica, il paventato assorbimento di quote del personale presso le società partecipate dai Soci Fondatori, ai sensi della “mobilità tra partecipate” definita nella recente Legge di Stabilità, appare assolutamente marginale, tanto in considerazione del contesto normativo che della platea di società riferibili agli stessi soci. Diversamente, l’auspicato coinvolgimento diretto delle società facenti capo alla Regione Puglia, potrebbe condizionare significativamente la positiva incidenza di tale misura. Si ritiene, ad ogni buon conto, che l’incomprensibile assenza di un preciso mandato politico da parte dei Soci Fondatori e della stessa Regione Puglia, nelle sue funzioni di organo di controllo, resti il nodo dirimente dell’intera vertenza, considerato che il citato tavolo tecnico può offrire un valido contributo solo nel momento in cui riceve una concreta e puntuale indicazione degli obiettivi perseguiti. Né, tantomeno, ci si può esimere dal rappresentare come questo colpevole atteggiamento, che inficia il prosieguo della discussione, si aggiunga alla evidente responsabilità politica di aver procurato, con le proprie fallimentari azioni di governance, l’attuale dissesto finanziario ed economico dell’Ente, nonostante i deplorevoli tentativi mediatici di attribuire artatamente ogni colpa alle retribuzioni dei dipendenti. Quanto accaduto esige una responsabilità altresì etica e morale che non ammette titubanze né tempi dilatori, pena l’indecorosa chiusura di una pagina di storia della città di Bari e dell’intero territorio pugliese. Per queste motivazioni, si richiede con forza l’immediata convocazione di un tavolo di confronto con i massimi vertici istituzionali degli enti Soci Fondatori e della Regione Puglia, al fine di definire compiutamente le scelte strategiche di salvaguardia dell’Ente Fiera e di tutti i livelli occupazionali, individuando tutti gli strumenti più opportuni alla realizzazione di tale obiettivo. Resta inteso che le scriventi manterranno lo stato di agitazione ad oltranza, sino alla positiva risoluzione della vertenza.

Torna indietro
Stampa
powered by: mediaweb-grafic