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8 marzo, senza retorica. Atti concreti

In Puglia finalmente una Legge contro le molestie nei luoghi di lavoro


8 marzo, senza retorica. Atti concreti

CISL PUGLIA -

E’ dedicato al contrasto delle molestie sul lavoro ed all’istituzione di un Osservatorio ‘ad hoc’, l’otto marzo della Cisl in Puglia. Lo scorso 25 febbraio, infatti, il Consiglio regionale pugliese ha approvato una Proposta di Legge di iniziativa popolare, promossa dalla Cisl, riguardo la ‘Sicurezza, qualità e benessere sul lavoro’ che, oltre alle norme più generali in materia di sicurezza ed incidenti nelle fabbriche e nei cantieri, contiene (al capo III) quattro specifici articoli che sostengono la tutela della persona e del benessere del lavoratore, garantendo anche la prevenzione ed il contrasto alle molestie durante il lavoro, di quelle sessuali e non, delle persecuzioni e delle violenze psicologiche. Diritti, questi ultimi, spesso violati e spesso occultati sotto una coltre di silenzio. Di donne che denunciano vessazioni e persecuzioni, infatti, ce ne sono sempre troppo poche e lo stato di disagio provocato dalle violenze psicologiche e fisiche è più ampio di quanto le statistiche possano rilevare. La legge promossa dalla Cisl ha avuto l'ambizione di pensare alla prevenzione e ad un sistema di rete in grado di fare informazione, formazione e ascolto che possono essere i primi atti dai quali partire per rimuovere parte degli ostacoli che la piaga della violenza produce. La sfida più forte per le donne è affrontare  una società attraversata da una sfiducia profonda per le istituzioni e per le relazioni sociali. La Cisl ha voluto proporre, con un articolato normativo regionale, una integrazione alla legge nazionale e alle recenti direttive europee (non ancora recepite dal nostro legislatore) che definiscono il mobbing e le molestie, individuando anche azioni e progetti che la Regione Puglia potrà mettere in campo, in raccordo con l'Osservatorio Regionale contro le Molestie (art. 13, 16 ecc). Le donne Cisl sono impegnate in una campagna informativa che coinvolge tutta l'organizzazione con l'obiettivo di tradurre operativamente in azioni e buone pratiche, lo sforzo dei 19.275 cittadini pugliesi che hanno sostenuto questa legge sin dalla sua nascita, non per dire solo l'8 marzo che “la donna c'è”, ma per affermare il principio di centralità della persona in una società che spesso dimentica di dover essere civile.

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