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Bonanni all'Esecutivo: il Governo faccia chiarezza sul pubblico impiego

Senza un piano industriale sono solo chiacchiere


Bonanni all'Esecutivo: il Governo faccia chiarezza sul pubblico impiego

CISL PUGLIA -

"Il Governo faccia chiarezza sul pubblico impiego. Senza un piano industriale sono solo chiacchiere". Così Raffaele Bonanni al Comitato Esecutivo della Cisl riunitosi ieri a Roma per valutare i primi provvedimenti del Governo. "Bisogna capire come organizzare le Regioni, i Comuni e gli altri gangli amministrativi. In modo da avere chiaro dove serve il personale prima di ricollocarlo e così orientare bene i tagli della spending review", ha aggiunto Bonanni.  Quanto alla mobilità per gli statali, il leader della Cisl assicura stamani dalle pagine de 'La Stampa', "sosterremo la mobilità, lo abbiamo promesso e sottoscritto e parola mia lo farò in rappresentanza degli iscritti e nel loro interesse. È la cosa più seria da fare perché ci sono amministrazioni che hanno un superaffollamento e altre sono in sottorganico. Ma gli spostamenti devono avvenire in un perimetro ragionevole". "Occorre accelerare sulle riforme, perché senza riforme l'Italia non può andare in Europa a chiedere flessibilità sui vincoli di Maastricht perché a differenza di Francia e Spagna non è credibile" sottolinea Bonanni nella sua relazione al Comitato Esecutivo della Cisl. E rilancia qundi una nuova sfida al premier Matteo Renzi sollecitando riforme economiche e strutturali a partire dal taglio della spesa improduttiva. Tema sul quale "non è ancora stata fatta chiarezza - sottolinea ancora osservando che "il piano Cottarelli contiene sì molti obiettivi condivisibili e condivisi dalla Cisl ma se il Governo non da indicazioni su come cambiare lo Stato e le sue articolazioni tutto si ridurrà ai soliti tagli lineari".  "La Cisl sfida dunque il premier a fare chiarezza" ribadisce. E precisa: "Le riforme non possono ridursi all'abolizione del Senato e del Cnel". Si è poi soffermato sul tema relativo ai rapporti Governo- parti sociali prendendo spunto anche dalle dichiarazioni del Ministro Marianna Madia sulla possibilità o meno di un confronto con le categorie del pubblico impiego sulla riforma dello Stato: "Se il Governo Renzi non vuole confrontarsi con il sindacato, e le altre parti sociali, ce ne faremo anche noi una ragione. Non ci strapperemo, insomma, le vesti. Noi faremo il nostro mestiere, orientando con le nostre opinioni il giudizio dei lavoratori e dei pensionati sulle scelte di questo Governo, su quello che fa e quello che non fa. E dico alla mia collega Camusso di non essere affatto preoccupata se il Governo e i suoi ministri non ritengono di confrontarsi con il sindacato. Più che parlare con i vari ministri, noi andremo a parlare con la gente, con i lavoratori, con i pensionati, spiegando quello che di positivo farà il Governo Renzi ma anche le cose negative che non vanno affatto bene. Quanto al merito delle dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica, Madia, noi pensiamo che farebbe bene umilmente ad adoperare il suo compito nell'interesse generale anziché della chiacchiera generale".

fonte www.cisl.it

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