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Anziani: Fnp Bari, come difendersi da truffe, raggiri e ludopatie


Anziani: Fnp Bari, come difendersi da truffe, raggiri e ludopatie

FNP | -  Finti tecnici del gas, falsi operai adibiti a controlli sul riscaldamento o sedicenti impiegati dell'Inps ma in realtà, malviventi che svuotano le abitazioni dei pensionati arraffando soldi e gioielli. La casistica delle truffe è purtroppo ampia e in continuo sviluppo. Aumentano i raggiri e le truffe a danno degli anziani, un’escalation che preoccupa, anche perché le truffe sono perpetrate approfittando della debolezza di persone sole. Come difendersi dai raggiri? Come aiutare una persona anziana che ha subito una truffa? Quanto può fare la società? Un rischio che aumenta soprattutto in estate, quando molti anziani rimangono soli in casa per lunghi periodi. Quella delle truffe è una criminalità cattiva, che colpisce i deboli e che per questo deve vedere impegnate tutte le istituzioni e le associazioni, compresi i sindacati. La quasi totalità delle frodi agli anziani, può essere prevenuta semplicemente tenendo alta la guardia, facendo informazione e soprattutto stando vicini agli anziani, in modo da evitare loro il rischio di essere colti di sorpresa dai truffatori. Se ne parlerà il 26 giugno alle ore 9.30 all’Hotel Barion di Bari-Torre a Mare (Strada Statale 16, km 816), in un convegno aperto al pubblico, promosso da Anteas e Fnp Cisl di Bari al quale interverranno il Segretario generale dei Pensionati della Cisl di Bari Domenico Liantonio, Grazia Palumbo del coordinamento Donne Fnp Cisl, Lucio Caprio, Vice Presidente Nazionale Anteas, Emanuele Castrignanò Segretario generale della Fnp Cisl di Puglia Basilicata, Vincenzo Di Pace Segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Spagnolo dell’Adiconsum Bari, il Colonnello Rosario Castello, Comandante provinciale dei Carabinieri di Bari, la Psicologa Katia Pinto e il Magistrato Elisabetta Ginefra. L’incontro, moderato dalla giornalista Patrizia Camassa, sarà l’occasione per parlare a tutto tondo di truffe e raggiri di vario tipo, condividerne strategie di difesa e, fornire consigli utili ai cittadini anziani, i loro figli, i nipoti, i parenti stretti. Ma non solo. Precarietà economica, disgregazione sociale e solitudine, sono secondo una ricerca presentata dal gruppo Abele; (che ha indagato sul rapporto tra gli anziani e il gioco d'azzardo) le cause principali per le quali un over 65 su tre in Italia è un giocatore patologico o sia sulla strada per diventarlo. Su un campione di mille individui sopra i 65 anni, provenienti da tutte le regioni italiane, la ricerca ha rilevato come il 70% degli intervistati avesse giocato d'azzardo almeno una volta nell'anno precedente: più della metà di questi ultimi, il 56 %, lo fa abitualmente, ma con comportamenti che finora non hanno mai portato rilevanti problemi economici, legali o di salute nella loro vita. C'è però un 14,5 % che presenta abitudini fortemente a rischio; mentre per un altro 16,5% il gioco rappresenta un problema di gravità elevata. In altre parole, in Italia un anziano su tre ha un problema di gioco patologico: il che, semplificando ulteriormente, implica il crescere di usura, debiti, marginalità sociale, rischio di comportamenti illegali, fino ad arrivare all'autolesionismo. Il gioco d'azzardo, in effetti, non è un affare trascurabile in Italia, che attualmente si colloca terza nella lista dei paesi dove il gioco è più diffuso: da questo tipo di attività, il nostro Stato incassa mediamente tra gli 8 e i 9 miliardi di euro ogni anno. Stando allo studio del Gruppo Abele, è che le ludopatie riguardano un terzo degli over 65. “Ciò accade – spiega Liantonio – perché la nostra società è divisa in soggetti forti e soggetti deboli, e gli anziani rientrano senza dubbio in quest'ultima categoria. L'anziano è un soggetto terribilmente vulnerabile, ed è purtroppo il target ideale per il gioco".

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