Authority per la sicurezza alimentare: Adiconsum nazionale chiede ai Ministri Fazio e Galan un tavolo di confronto per la sua definitiva istituzione a Foggia
CISL PUGLIA - "L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare non è un ente inutile, ma è fondamentale per la tutela dei consumatori italiani”. E’ quanto evidenziato nel corso della conferenza stampa tenutasi a Foggia, città in cui ne era stata prevista l’istituzione, dalla Cisl di Capitanata e dall’Adiconsum nazionale, che intendono portare a livello italiano ed europeo la mobilitazione per l’apertura dell’Agenzia, che il decreto Calderoli ha previsto di cancellare. Il Responsabile nazionale del settore Alimenti e Nutrizione di Adiconsum, Claudio Lucchetta, ha riferito che l’associazione consumatori, in data 13 maggio 2010, ha inviato ai ministri della Salute, Ferruccio Fazio, e delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, un telegramma con il quale si richiede “l’urgente convocazione di un tavolo di confronto per discutere le modalità e i tempi di una definitiva istituzione, nella sua originaria sede di Foggia, dell’Autorità Nazionale per la Sicurezza Alimentare”. Nei prossimi giorni, inoltre, attraverso il sito dell’Associazione (www.adiconsum.it) , sarà lanciata una raccolta nazionale di adesioni online a sostegno dell’iniziativa. Per la Cisl provinciale, “non è possibile considerare l’Authority, destinata a Foggia da una Legge nazionale, un ente inutile senza darne nemmeno una valida motivazione. Si cerca invano di nascondere questioni di altra natura territoriale e politica, in quanto non si capisce perché tale ente – ha rilevato il segretario della Cisl, Emilio Di Conza - sia già operativo in tutti i principali Paesi dell’Unione Europea, che hanno costituito tempestivamente le proprie Agenzie Nazionali che si raccordano con l’Authority europea (EFSA) ubicata a Parma”. Secondo il segretario provinciale di Adiconsum, Giuseppe Potenza, “la scelta di Foggia era apparsa subito felice, stante l’eccellenza che questo territorio ha raggiunto nel settore agroalimentare grazie anche alla presenza di rinomati laboratori di ricerca in materia, ai quali si è aggiunta la recente apertura di un reparto provinciale dei Nas dei Carabinieri, prima di stanza solo a Bari”. L’Adiconsum foggiana è determinata quindi a proseguire la battaglia, e sta verificando l’ipotesi di ricorrere al Tar del Lazio per impugnare il decreto Calderoli. Per Adiconsum nazionale – dichiara Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum - “il Regolamento Comunitario (n. 178 del 28 gennaio 2002) aveva indicato agli Stati la strada obbligata del coordinamento e dell’integrazione in un organismo di rilievo nazionale per le competenze sulla sicurezza alimentare”. Presto un nuovo regolamento comunitario, ribadirà l’esigenza di individuare precisi punti di riferimento nazionali per il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), il sistema europeo di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi. “L’Italia, tuttavia, non si è ancora dotata di un unico ente indipendente – sottolinea il responsabile Adiconsum - capace di coordinare tutti gli organi deputati ai controlli sulla filiera agroalimentare, di raccordarsi con le omologhe strutture degli altri Stati, di porsi quale interfaccia tra le autorità del nostro Paese e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Le competenze in materia in Italia continuano quindi ad essere suddivise fra tre dicasteri ed Istituti che agiscono spesso in assenza di indirizzi unitari”. A parere di Adiconsum – continua Giordano -questa situazione “non facilita una visione unitaria e di filiera della sicurezza, ed un utilizzo razionale delle risorse, rischiando di ostacolare la tempestività del sistema di allarme e costringendo le imprese ad adempimenti costosi e scarsamente utili”. Con individuazione di Foggia, quale sede dell’Autorità Italiana, e lo stanziamento di 6mln di euro per il suo avvio, nel 2007 “il problema sembrava prossimo ad una soluzione, ma prima la mancata emanazione dei decreti attuativi, poi l’inserimento dell’Authority stessa nella lista degli enti inutili ci portano oggi a dover ripartire da zero”.