Ilva: la Cisl e le tute blu della Fim chiedono a Renzi più chiarezza
CISL TARANTO BRINDISI | FIM | - Sciopero al siderurgico dell’Ilva, con astensione dal lavoro nelle ultime quattro ore del primo e secondo turno, contro il rischio fondato che si possa passare da una discussione sul risanamento dell'Ilva e sul suo rilancio industriale al nulla di fatto. Più che su stipendi e premi di produzione i lavoratori metalmeccanici e dell’intero sistema degli appalti chiedono certezze sul proprio futuro lavorativo, dunque il Governo Renzi rimuova definitivamente ogni possibile ostacolo alle prospettive industriali dello stabilimento tarantino che è l’epicentro della produzione siderurgica del Paese. Il Governo dimostri con maggiore convinzionedi voler assumere la vicenda Ilva come questione nazionale e di futuro circa il ruolo del Paese nella produzione europea e mondiale dell’acciaio, poiché intorno a questo elemento strategico irrinunciabile ruota l’intera vertenza su cui Cisl e Fim Cisl rivendicano maggiore chiarezza, tanto in ordine al piano industriale quanto a quello ambientale regolamentato dal precedente Esecutivo ma che ora sembra si voglia destrutturare. La vertenza Ilva, complessa e non breve, continuerà a vedere la Cisl e la Fim Cisl impegnata, come sempre, in prima lineatanto contro la spregiudicatezza di chi subdolamente prefigura che senza un nuovo acquirente di maggioranza si chiuderà siderurgico, minimizzando in tal modo sulle terribili conseguenze occupazionali e sociali, quanto nei confronti di Riva che non si è fatto scrupolo di porre in essere ricorsi alla magistratura con il chiaro intento di mettere in discussione e di vanificare leggi dello Stato. Ma il Governo e con esso i Commissari sono avvertiti. Vengano onorati i contenuti di leggi già varate per l’Ilva di Taranto, circa il piano industriale così che sia garantita l’ambientalizzazione dello stabilimento e quello ambientale e sanitario a tutela della salute interna ed esterna alla fabbrica ed a salvaguardia della sua capacità produttiva e dei livelli occupazionali.
IN ALLEGATO LA NOTA CONGIUNTA DI DANIELA FUMAROLA E MIMMO PANARELLI