#Jobsday: Cisl, in Puglia e Basilicata la politica e le Istituzioni ascoltino la voce di precari, co.co.co e cassintegrati
In mattinata la manifestazione interregionale si è svolta al Politecnico di Bari con 46 testimonianze di ‘invisibili’
CISL PUGLIA - “Ci hanno già rubato il passato con la condizione di precarietà trascinata per anni, non continuate rubandoci il futuro”. Nell’invocazione alla politica ed alle Istituzioni di Anna, che dal 2000 passa da un contratto ad ore ad un Co.co.co. e da una proroga all’altra fino al giugno del 2015 presso l’ex Ispsel prima e all’Inail fino ad oggi, c’è il significato del Jobs Day della Cisl che ha manifestato in 100 piazze italiane: essere ascoltati dalla politica e dare voce al lavoro, specie quello invisibile e precario fatto di giovani, meno giovani e donne della scuola, dei call center, della sanità pubblica e privata, dell’edilizia, del mobile imbottito, degli esercizi commerciali e dei servizi. Questa mattina a Bari la Cisl di Puglia Basilicata ha chiamato a raccolta soprattutto i tanti iscritti che ogni giorno fanno i conti pure con la pubblica amministrazione che ti lascia a casa anche se in maternità. E’ il caso di Giuliana, all’ottavo mese di gravidanza, che stamane intervenendo alla manifestazione della Cisl al Politecnico di Bari, ha testimoniato quanto possa essere pesante l’etichetta di “precaria storica della Asl barese, io che amo il mio lavoro che ha lo scopo di essere utile ai pazienti. Voglio solo essere Giuliana – aggiunge tra gli applausi – un’infermiera che lavora per il bene comune e per il sostentamento dei propri figli”. Giuliana è stata appena reintegrata dopo un periodo a casa per ‘contratto decaduto’ mentre era in gravidanza. La giornata di mobilitazione nazionale è stata l’occasione per richiamare l’attenzione della politica e del Governo sulle scelte concrete per la crescita economica in modo da aumentare l’occupazione, ridurre la precarietà e ampliare le tutele agli invisibili del mercato del lavoro. “Questa battaglia per riformare il Paese nel senso del lavoro stabile e diffuso – osserva il Segretario interregionale della Cisl, Giulio Colecchia – vede pugliesi e lucani fortemente interessati viste le situazioni di crisi che attanagliano i territori e che stanno mettendo in ginocchio i lavoratori, stanno impoverendo le famiglie e disilludendo troppi giovani. E’ con questo obiettivo che la Cisl si siederà al tavolo che Renzi ha annunciato”. Secondo Colecchia il nuovo contratto a tutele crescenti proposto dal Governo potrà rappresentare una opportunità, offrire prospettive a chi ha perso il lavoro ed ai giovani, aumentare l’occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione di alcuni contratti poco tutelati e fonte di abusi, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e da interventi e risorse per le politiche attive. Non sono mancati, nel corso della mattinata durante gli interventi di 46 tra lavoratori con contratto a tempo indeterminato ma alle prese con crisi aziendali ben note alle cronache pugliesi e lucane e lavoratori senza tutele, ma anche loro spesso alle prese con chiusure di contratti e aziende pronte a delocalizzare, i riferimenti alla ricerca dell’unità sindacale con Cgil e Uil “ma – ha sottolineato Colecchia – rimaniamo contrari agli scioperi generali perché finiti i comizi i problemi restano. E il nostro ruolo non è quello dell’agitatore sociale ma quello di cercare e trovare le strade affinché migliori il benessere delle famiglie e si riduca la povertà”. La manifestazione interregionale della Cisl di Puglia Basilicata è stata conclusa dall’intervento del Segretario confederale Luigi Sbarra che ha richiamato il Governo sulla necessità di una forte riduzione del carico fiscale su lavoro ed imprese, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, una nuova politica industriale a sostegno dei settori e dei territori, un utilizzo qualificato dei fondi comunitari, soprattutto nel Mezzogiorno.