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Tagli ai patronati: sit-in del Ce-Pa davanti alla Prefettura di Foggia. Gazebo nei comuni della Capitanata


Tagli ai patronati: sit-in del Ce-Pa davanti alla Prefettura di Foggia. Gazebo nei comuni della Capitanata

CISL FOGGIA | INAS | - Prosegue la mobilitazione dei Patronati del Ce-Pa contro i tagli previsti dalla Legge di Stabilità. Venerdì 14 novembre 2014, dalle ore 9,30, i responsabili ed i dipendenti dei Patronati Acli, Inca Cgil, Inas Cisl e Ital Uil di Capitanata terranno un sit-in davanti alla Prefettura per manifestare pacificamente contro il taglio del 40% sul fondo dei Patronati proposto dal Governo Renzi. Una delegazione dei Patronati sarà in mattinata ricevuta dal Prefetto di Foggia, Luisa Latella, alla quale nei giorni scorsi è stata inviata una lettera sulla vertenza. Inoltre, nella giornata di sabato 15 novembre 2014, ACLI, INCA-CGIL, INAS-CISL e ITAL-UIL saranno presenti con dei gazebo informativi, nei Comuni di Foggia (C.so Vittorio Emanuele), Cerignola (C.so Aldo Moro), Manfredonia (C.so Manfredi) e San Severo (C.so Garibaldi), dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, presso i quali saranno raccolte le firme per una petizione a sostegno della mobilitazione. I Patronati denunciano l’ingiustizia dei tagli paventati che colpirebbero “un fondo costituito interamente dal contributo dello 0,226% sui salari dei lavoratori dipendenti. Un attacco diretto contro i cittadini – hanno scritto i Patronati al Prefetto - ai quali non saranno più offerti i servizi gratuiti, come sino ad oggi proposti. Nel solo 2013 in Puglia i patronati hanno aperto 548.691 pratiche di consulenza relative a posizioni pensionistiche, disoccupazione, malattie professionali, congedi, richieste di ammortizzatori sociali e permessi di soggiorno, chiudendone 544.460. Circa 10 mila, poi, riguardano fascicoli attinenti cittadini immigrati. Ciò significa che in Puglia circa 500mila persone si sono rivolti alle sedi dei Patronati e sono stati assistiti gratuitamente, contribuendo significativamente alla politica di razionalizzazione delle risorse pubbliche. Per svolgere lo stesso lavoro, lo Stato dovrebbe aprire e gestire, a livello nazionale, circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di 5.000 persone, con costi non sostenibili. Invece noi dovremmo programmare – evidenziano i Patronati ACLI, INCA-CGIL, INAS-CISL e ITAL-UIL - la chiusura di uffici ed il licenziamento dei nostri dipendenti, non perché manca il lavoro ma perché soffocati da tagli ingiustificabili. In Puglia, sarebbero a rischio il 70% dell'organico dei Patronati: circa 300 persone, che fino ad oggi hanno assicurato, ai cittadini ed agli immigrati, servizi di informazione tutela ed assistenza gratuita che gli enti statali non garantiscono più”.

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