Fisco: una ricerca del Caf Cisl e della Cisl certifica il carico che preme sulle spalle di famiglie e lavoratori
Furlan attacca le grandi ricchezze finanziarie e immobiliari e aggiunge: ”presenteremo una proposta di riforma chiara”
CISL PUGLIA - In Italia è urgente "una riforma strutturale" del fisco che "faccia pagare chi ha di più e paga poco in proporzione e che punti sempre maggiormente alla lotta all'evasione e alla progressività del sistema". A chiederlo è il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan nel corso della presentazione, oggi a Roma, della ricerca elaborata da Cisl e Caf Cisl "Tasse e imposte: tra governo e governi", un'analisi delle dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati della banca dati del Caf da cui emerge una riduzione dell'imposta del 2,01%, pari a circa 77 euro, mediamente pagata dai lavoratori dipendenti e pensionati della banca dati Caf Cisl . "La Cisl presenterà una proposta chiara, secca, il più dettagliata possibile per riformare il sistema fiscale italiano. Lavoratori dipendenti e pensionati non possono più reggere esclusivamente sulle loro spalle il carico fiscale. Il federalismo fiscale è miseramente fallito - ha proseguito Furlan- perchè non si è verificata una corrispondenza con il sistema fiscale centrale, come doveva essere. Il bonus di 80 euro del governo Renzi, infine, ha dimenticato incapienti e pensionati. La proposta che la Cisl andrà a presentare nei posti di lavoro, nelle piazze, nei mercati dove la gente si incontra, vuole realizzare un sistema equo e progressivo: così la progressività - ha spiegato Furlan - deve essere applicata alla tassa sulla casa perché deve pagare di più chi ha grandi possedimenti immobiliari". Il Segretario generale della Cisl ha spiegato "di non voler usare il termine 'patrimoniale' perché questo provoca subito in Italia delle reazioni negative ma è arrivato il momento che "chi ha tanto sia chiamato a dare un contributo proporzionale alla sua ricchezza". Secondo Furlan, durante questo semestre di presidenza europeo, il governo deve recuperare il tema della tassazione sulle transazioni finanziarie: "non è un provvedimento che può essere assunto da un singolo Stato - ha affermato Furlan - ma può essere fondamentale a livello europeo per reperire risorse da investire nello sviluppo. Nella proposta Cisl sarà anche compresa la necessaria lotta all'evasione fiscale: l'idea è di prendere a modello altri Paesi dove i cittadini "pretendono le fatture perché le possono scaricare" e mettere in rete tutte le conoscenze sui contribuenti. Ogni governo qualcosina ha fatto - ha osservato Furlan - ma con il 'modello Cortina' portiamo a casa poco. Bisogna stanare l'evasione, così come la corruzione". Ed in vista dell'incontro che si terrà alle 19 a palazzo Chigi con il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia, sulla riforma della P.a., la leader della Cisl è tornata a ribadire che "la riforma dell'amministrazione pubblica va fatta coinvolgendo i lavoratori e confrontandosi con il sindacato. Mi sembra che si passi dalla banalizzazione dei fannulloni alla banalizzazione delle consultazioni on line - ha osservato ancora. Si fa notare che hanno risposto in ventimila cittadini, ma qualcuno ha competenza di come si riorganizzano le cose? Solo riaprendo il tavolo contrattuale si può affrontare la riorganizzazione. Non bastano le slide" ha precisato. Un'occasione, quella di questa sera, importante per noi, ma anche per il governo". Quanto alla riforma Fornero per Furlan "il governo dovrebbe mettere mano alla riforma convocando le parti sociali. Rifare una legge pensionistica è qualcosa di un po' più complesso di dire sì o no a un referendum" ha detto Furlan in riferimento alla proposta della Lega Nord di indire un referendum per abrogare la legge Fornero. "Qualora ci fosse un referendum, comunque, ogni iscritto è libero di decidere se votare o no. La Cisl si aspetta che prima del referendum, il governo, invece di dare giudizi negativi sulla riforma Fornero, si decida a rimetterci le mani. Cosa aspetta il governo a riunire le parti sociali e vedere come va corretta quella legge?". Ed infine sulla decisione della Cgil di proclamare uno sciopero generale per il 5 dicembre. "La Cgil, in questi anni, ha fatto tanti, tanti scioperi da sola, ma non mi pare che il risultato sia stato eclatante. Ogni organizzazione -ha concluso- decide quello che vuole".
In allegato una sintesi della ricerca elaborata dalla Cisl e dal Caf