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Raddoppio Termoli-Lesina: Colecchia, risultato storico sì, ma non ancora sufficiente

Le Cisl di Puglia-Basilicata, Abruzzo-Molise e Marche scrivono ai Governatori


Raddoppio Termoli-Lesina: Colecchia, risultato storico sì, ma non ancora sufficiente

CISL PUGLIA - “Il raddoppio della tratta a binario unico Termoli-Lesina è senz’altro un risultato molto importante, ma potrà diventare un’opportunità storica per la Puglia e la Basilicata solo se il primo lotto dell’opera si inserirà negli interventi che porteranno le nostre due regioni ad agganciare il corridoio europeo ScanMed, che vuole congiungere il Sud dell’Italia ai paesi del Nord Europa, all'interno di una visione della dorsale adriatica e del Mezzogiorno integrata e, finalmente, europea”. Così il Segretario generale interregionale della Cisl, Giulio Colecchia, all’indomani del via libera del Cipe al primo lotto del raddoppio della linea ferroviaria adriatica. Il leader della Cisl di Puglia Basilicata, che ormai da tempo sollecita la politica ad uno “sforzo di visione strategica” nell’ambito del progetto europeo della Macroregione Adriatico-Ionica, ha scritto una lettera, insieme ai Segretari generali delle Cisl di Abruzzo-Molise e Marche, ai governatori delle regioni Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e Marche, per rafforzare le comunicazioni, e le opportunità, del Mezzogiorno. “Il fiato sul collo al Ministero – osserva Colecchia – i Presidenti devono mantenerlo e rafforzarlo dal momento che non sono solo i 32 km di linea a binario unico a rappresentare quel terribile tappo che impedisce alla dorsale adriatica di poter essere una linea ferroviaria moderna e capace di collegare il nord e il sud di questa parte dell'Italia. E’ urgente, piuttosto, determinare una strategia che consenta alle regioni che si affacciano sull'Adriatico e sullo Ionio, di non essere considerate due volte Sud: sud dell'Italia e sud della dorsale adriatica, impedendo di fatto sviluppo e crescita per l'intero paese”. Secondo il Segretario della Cisl insieme al reperimento delle risorse per il completamento del raddoppio della Termoli-Lesina “resta da affrontare l'avvio dei lavori sul nodo ferroviario di Bari, il collegamento da Bari a Torre a Mare, ma anche gli interventi sul sistema portuale perché Taranto possa finalmente essere collegata ai porti e gli interporti di Bari e Brindisi. C'è poi da completare i collegamenti tra Puglia, Basilicata e Campania a partire dall’Alta Velocità Bari-Napoli e da un moderno ed adeguato collegamento ferroviario tra Matera e la Puglia”. Secondo la Cisl questi dovranno essere gli argomenti che devono caratterizzare l’aggiornamento dei Piani Regionali dei Trasporti, a partire da quello pugliese. “I collegamenti ferroviari efficaci del Nord e del Centro Italia – aggiunge il Segretario – devono esserlo anche al Sud se il Paese vuole crescere in modo sostenibile e intelligente, ma soprattutto in modo europeo. Diversamente non avrà senso parlare di adesione alla strategia della Macroregione Adriatico-Ionica né prevederla nella nuova programmazione dei Fondi strutturali 2014-20. Se Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia restano escluse dai piani di sviluppo della Macroregione – conclude Colecchia – l'esclusa sarà l'Italia, incapace di pensare ad opportunità di crescita per una consistente parte del Paese che esprime potenzialità ed eccellenze pronte ad essere valorizzate negli stati dell’Unione Europea”.

 

IN ALLEGATO LA LETTERA DEI SEGRETARI CISL

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