Lavoro, sviluppo e qualità della vita in Puglia: in 10 mila hanno sfilato al corteo di Cgil Cisl Uil
Gemellaggio virtuale con la manifestazione di Bologna in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie
CISL PUGLIA - Sono stati i lavoratori i veri protagonisti della manifestazione unitaria di Cgil Cisl Uil di Puglia che stamane a Bari hanno invaso le vie del centro cittadino per chiedere più attenzione verso i temi del lavoro, dello sviluppo e della qualità della vita alla classe politica che prenderà le redini della Regione Puglia dopo le prossime elezioni di maggio. Sin dalle prime ore della mattina sono arrivati nel capoluogo regionale da ogni angolo della Puglia per esprimere la loro preoccupazione per l’occupazione che stenta e ripartire, per la crescita promessa che non arriva e per chiedere a gran voce che la qualità della vita sia in sintonia con le promesse elettorali dei candidati alla poltrona di Governatore alla Regione Puglia. Un corteo colorato, multiforme e musicale ha testimoniato la crisi sociale e occupazionale che attanaglia il tacco d’Italia nonostante le rassicurazioni che occupano le pagine dei quotidiani. Ad aprire la manifestazione uno striscione dedicato alle vittime di tutte le mafie che sanciva il gemellaggio virtuale con la concomitante manifestazione di Bologna: ‘la verità illumina la giustizia’ era il messaggio che i lavoratori di Cgil, Cisl, Uil sorreggevano mentre una banda musicale di Altamura scandiva le note dei successi nazionali accompagnata da percussioni e fiati. Una volta arrivati a Piazza Prefettura hanno testimoniato le loro difficoltà i lavoratori delle aziende del manifatturiero in crisi, quelli dei poli industriali e dei servizi. Nel proprio intervento il Segretario generale della Cgil, Gianni Forte ha sottolineato che “in Puglia vecchie e nuove crisi attendono risposte. Da qui la ripresa non riusciamo a vederla. E il governo che fa? Toglie al sud 3,5 miliardi dal fondo di coesione per finanziare le assunzioni del Jobs Act che avverranno magari al nord. Si toglie ai deboli per dare a chi sta meglio. Il governo non può ignorare il grido di allarme del sud che è scomparso dall'agenda politica del Paese. Senza sostenere lo sviluppo del sud il Paese non ha futuro e non esce dalla crisi. Il Governo cambi rotta”. A seguire anche il leader della Uil, Aldo Pugliese che ha osservato che “mai come ora, negli ultimi anni, sussistono le condizioni per una svolta, per uscire dalla crisi e riprendere un percorso di crescita e sviluppo, sia economico che occupazionale. Ma affinché ciò accada il Mezzogiorno deve tornare protagonista nell'agenda del Governo, mentre allo stato attuale delle cose la riforma del lavoro non è in grado di creare occupazione al Sud. Inoltre bisogna puntare su una spesa qualitativamente valida dei fondi europei e garantire livelli dei servizi essenziali, a cominciare da quelli sanitari, in grado di tutelare le classi sociali più in difficoltà, altrimenti le tensioni sociali potrebbero diventare ingestibili”. A chiudere la colorata mattinata è stato Giuseppe Farina, Segretario confederale della Cisl che ha detto: “la crisi del Paese non è ancora passata, ci sono segnali che ci possono far guardare con maggiore ottimismo al futuro ma è un futuro da costruire. Il lavoro non arriverà per le forze spontanee del mercato e ne' perché cambieremo le regole sul lavoro. Arriverà se il Governo mette al centro il tema degli investimenti e della crescita e attorno a questa centralità costruisce un percorso comune, con le forze sociali e con il Parlamento, trovando le risorse da investire insieme ad una politica industriale per la crescita del Paese”.