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Nasce la First, la federazione del credito che riunisce le due grandi organizzazioni Fiba-Cisl e Dircredito

Furlan: Una nuova, grande categoria della Cisl per incidere di più nel settore creditizio e finanziario


Nasce la First, la federazione del credito che riunisce le due grandi organizzazioni Fiba-Cisl e Dircredito

CISL PUGLIA - "Non serve un sindacato unico. Noi siamo per un sindacato pluralista e nel frattempo facciamo grande la Cisl con l'allargamento della rappresentanza nel settore del credito-finanza". Così il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha battezzato oggi la neonata First-Cisl, la federazione che riunisce le due organizzazioni Fiba-Cisl e Dircredito in rappresentanza delle diverse aree professionali di banche, assicurazioni, riscossioni ed authorities con circa 100 mila iscritti. "E' una nuova grande categoria, con cui la Cisl si rafforza: bisogna essere più rappresentativi per incidere di più sul cambiamento. Il settore bancario va profondamente riformato. Occorre riscoprire il ruolo sociale del credito e dare così un contributo alla crescita dell'economia reale del paese" ha aggiunto la Furlan. "Bisogna recuperare il ruolo perso in questi anni dalle banche che hanno preferito svolgere funzioni diverse. Ci vuole una politica della finanza più equa e più giusta, per sperare di uscire dalla crisi". Furlan ha sottolineato che il problema delle aziende italiane non è il costo del lavoro, ma la produttività del lavoro. Solo attraverso la produttività si rendono più competitive le aziende, qualificando e responsabilizzando i lavoratori. Questa è la produttività che noi vogliamo. Ci vuole l'impegno di tutti per rendere la produttività del sistema - paese la vera chiave di volta dello sviluppo. Bisogna investire in infrastrutture, innovazione, ricerca. Le aziende chiedono certezza di legalità, lotta alla corruzione negli appalti pubblici, una seria politica di sviluppo. E' nel momento della crisi che si deve mettere al centro della discussione la produttività. Ecco perché per noi è urgente e importante che si definisca il nuovo modello contrattuale rafforzando il secondo livello contrattuale (territoriale o aziendale) per quanto riguarda la produttività. Bisogna partire da lì per rendere più competitive le imprese e più pesanti le buste paga dei lavoratori. Non vogliamo che il governo legiferi sui contratti, ma sono le parti sociali che devono assumersi la responsabilità. Stiamo discutendone informalmente con Cgil e Uil su come affrontare il tema del modello contrattuale che è scaduto e deve essere rivisitato e riorganizzato. Noi non vogliamo che il governo legiferi sui contratti. Questa è una materia che appartiene alle parti sociali. Questi non sono i momenti di prendersela comoda. Sono i momenti in cui dobbiamo andare avanti, come abbiamo fatto con l'accordo sulla rappresentanza sindacale che misurerà azienda per azienda chi rappresenta chi. Non serve una legge basta applicare e far rispettare quell'accordo. Per essere unitari bisogna condividere obiettivi, strumenti e percorsi. Quando gli obiettivi non sono chiari anche l'azione unitaria del sindacato diventa inutile".

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