Trasporto pubblico: Vasco, Fit-Cisl; rigore ed efficienza della spesa per affrontare la crisi senza compromettere i servizi ai cittadini
FIT - “Le minori risorse che verranno erogate a Regioni, Province e Comuni, non devono automaticamente mettere a rischio i servizi né provocare aumenti di tariffe e partecipazione alla spesa per i cittadini, bensì sollecitare la responsabilizzazione delle amministrazioni locali per reperire risorse – premessa per l’attuazione del federalismo fiscale – attraverso
• Rigore ed efficienza della spesa pubblica, delle amministrazioni e delle utilities locali,
• tagli ai costi istituzionali e agli sprechi della politica, anche rendendo pubblici per al valutazione dei cittadini alcuni relativi indicatori di bilancio,
• compartecipazione alla lotta all’evasione.”
Riprendiamo, alla lettera, le parole pronunciate da Raffaele Bonanni il 9 giugno scorso, durante l’audizione parlamentare in merito al Decreto Legge 78 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica ( la cosiddetta “manovra“ ), per rispondere alle dichiarazioni artatamente allarmistiche di ASS.TRA circa una prospettiva di aumenti tariffari, taglio dei servizi e licenziamenti di personale nelle aziende di trasporto pubblico locale.
La crisi che vive il Paese, e che non risparmia il trasporto pubblico, richiede interventi sia immediati che di medio e lungo periodo. In altre parole, occorre si affrontare l’emergenza, ma soprattutto è necessario fare un salto “culturale“ per portare le aziende della nostra Regione verso l’efficientamento, che è condizione primaria per la sopravvivenza e lo sviluppo di qualsiasi realtà produttiva, anche e specialmente nei servizi da offrire ai cittadini, in particolar modo nel meridione.
La Fit Cisl di Puglia ritiene che il rigore e l’efficienza della spesa, attraverso la lotta alla polverizzazione aziendale (circa 100 aziende autoferrotranviarie in Puglia) per realizzare economie di scala e contenere i “costi della politica“ con la riduzione dei consigli di amministrazione e delle consulenze, insieme ad una seria politica di recupero dell’evasione tariffaria ed alla istituzione della tariffazione integrata (sempre annunciata, mai attuata), siano le azioni da porre in essere per affrontare, nel settore dei trasporti, nella maniera migliore la crisi economica europea.
I lavoratori, da molto tempo, stanno facendo la loro parte con il progressivo ampliamento delle flessibilità e la partecipazione attiva a tutti i processi di incremento produttivo. Il contratto nazionale della mobilità, che si fonde sul principio della partecipazione e della bilateralità, si pone proprio l’obiettivo di stabilire regole nuove e più moderne per affrontare, in maniera seria e responsabile la stagione delle liberalizzazioni e delle ristrutturazioni aziendali. Ma proprio ASS.TRA, insieme all’altra associazione datoriale che raggruppa le imprese private del trasporto pubblico locale – l’ANAV – ne ostacolano la definizione, salvo poi a brandire l’arma dei licenziamenti collettivi e della riduzione dei servizi.
E nella contrattazione di secondo livello, quella che si fa nelle aziende, i “premi di risultato“ sono basati sui progetti di recupero della produttività e dell’efficienza.
E’ questo il terreno sul quale la FIT CISL Puglia intende confrontarsi, avendo chiesto e sollecitando ancora oggi un non più rinviabile confronto, in primis con il Governo regionale ed a seguire con le rappresentanze datoriali regionali, prima ancora di dover stigmatizzare gli allarmismi che fanno terrorismo psicologico.
Quanto agli Enti Locali, ci aspettiamo azioni coerenti con le dichiarazioni sia del Ministro dell’ Economia – Tremonti – che di quello per il Rapporto con le Regioni e la coesione territoriale – Fitto - i quali, a più riprese, hanno pubblicamente sostenuto che i tagli non dovranno avere effetti sui servizi, ma agire sugli sprechi.
Se non sarà così, il Sindacato farà la sua parte chiamando i Lavoratori dei trasporti di Puglia alla mobilitazione.