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Teleperformance: si potrebbe arrivare ad una prima svolta storica nelle vertenze del settore dei Call Center

Il Segretario della Fistel, Oronzo Moraglia, fiducioso sugli impatti sostenibili per i lavoratori di Taranto


Teleperformance: si potrebbe arrivare ad una prima svolta storica nelle vertenze del settore dei Call Center

FISTEL | - La vertenza di Teleperformance ha registrato un importante passo in avanti. Infatti al Ministero del Lavoro i sindacati sono riusciti a rivendicare un recupero di marginalità su quanto corrisposto dai committenti alle aziende di Call Center. La vertenza aziendale assume quindi i connotati di una vertenza di settore e le delegazioni sindacali per la prima volta in una vertenza di settore Tlc non ragionano più su un taglio dei costi del lavoro (che incidono del 70% sul totale) ma provano a recuperare marginalità sul pricing corrisposto dalle committenze. É stato infatti programmato, per il prossimo 10 luglio, un incontro Interministeriale (Sviluppo Economico, Lavoro, cabina di regia Palazzo Chigi) con i sindacati e i committenti. Fino ad allora rimane sospesa la procedura di Societarizzazione e viene prorogata la scadenza dell'Accordo 2013. I rappresentanti dei lavoratori troveranno tempi e modi per affrontare con gli stessi una discussione su prospettive di flessibilità contrattuali ma anche di eventuali ammortizzatori sociali che il governo ha predisposto per il settore, essendo stata ribadita al tavolo una difficoltà attuale a prevedere una riproposizione integrale del vecchio accordo di TP. Secondo il Segretario generale della Fistel Cisl di Puglia Basilicata, Oronzo Moraglia, “le notizie che giungono da Roma sono tendenzialmente positive, intanto perché si prende tempo sulla societarizzazione di Teleperformance in attesa degli sviluppi del tavolo interministeriale del prossimo 10 luglio. La Cisl è sempre stata convinta che se non si interviene sull'intero sistema dei Call Center, inseguire crisi che si spostano di città in città, regione in regione, non è una situazione che può reggere anche perché ne fanno le spese esclusivamente i lavoratori. La proroga del vecchio accordo era quindi condizione inevitabile per non originare nell'immediato un ulteriore aggravio di costi. Le tempistiche ristrette a disposizione, ci fanno immaginare, che si potrà arrivare ad una conclusione della vicenda con impatti sostenibili per tutti i lavoratori di Taranto e soprattutto la tenuta complessiva dell’occupazionale".

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