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Stop ai caporali e alle aziende senza scrupoli: la Fai Cisl rilancia la battaglia per la legalità in agricoltura


Stop ai caporali e alle aziende senza scrupoli: la Fai Cisl rilancia la battaglia per la legalità in agricoltura

CISL FOGGIA | FAI | - “Un sindacato sempre più strumento di tutela e crescita politica, che resti in autonomia e slegato da partiti o movimenti, che sbraitano contro tutto e tutti ma non si assumono mai responsabilità dirette”. E’ la Fai Cisl di Foggia delineata dalla Conferenza Programmatica ed Organizzativa che si è svolta il 18 Settembre 2015, presso il Saloncino Bruno Mazzi della Ust Cisl di Foggia, alla presenza del Segretario Generale, Franco Bambacigno, del Segretario Generale della Ust Cisl di Foggia, Emilio Di Conza, e del Segretario Generale della Fai Cisl di Puglia e Basilicata, Paolo Frascella. L’assemblea Fai Cisl ha valutato positivamente, i primi seppur minimi, segnali di ripresa del PIL e le positive ricadute sulla crescita occupazionale. “Per la complessità del momento che vive il paese, ed in particolar modo il Mezzogiorno d’Italia, è necessario – ha detto il segretario generale Bambacigno – riaprire una prospettiva di crescita economica equilibrata, di occupazione e coesione sociale con la realizzazione di un patto sociale con il Governo, le forze politiche e di tutti gli attori della politica economica del paese per superare le difficoltà che ostacolano lo sviluppo e la crescita”. In merito agli ultimi avvenimenti riguardanti il lavoro nero e il caporalato, la Fai ha deciso di rafforzare ulteriormente l’impegno “per contrastare e combattere ogni forma di lavoro illegale, rivendicando il pieno rispetto degli istituti contrattuali e legislativi in agricoltura”. A tal fine, la Fai è impegnata a livello nazionale nel sollecitare il Governo “ad una più incisiva azione contro lo sfruttamento dei lavoratori, finalizzata a premiare le imprese virtuose che rispettano i contratti ed aderiscono alla ‘Rete di Lavoro Agricolo di qualità’, istituita presso l’INPS, “punto fermo – secondo il sindacato – per la continuità dell’azione di contrasto di quelle imprese che fanno uso del caporalato”. Il segretario della Fai Cisl ha auspicato “un recupero del ruolo d’impresa sul territorio, che non può basarsi solo ed esclusivamente sullo sfruttamento del lavoro poiché il vero imprenditore è quello che investe i propri denari per far crescere l’azienda”. La Fai di Foggia ha rivendicato con orgoglio di essere la prima categoria nella Cisl a sottoscrivere un contratto del settore alimentare all’avanguardia. “Per quello che si andrà a rinnovare – ha detto Bambacigno – certamente le basi per un ulteriore salto di qualità sono state ben piantate con la piattaforma approvata a Cervia”. Il contratto provinciale del settore agricolo scade il 31 dicembre 2015 e la Fai ha già provveduto ad inviare disdetta alle controparti nei tempi previsti e ad elaborare una piattaforma da confrontare con le altre sigle sindacali per poi portarla unitariamente all’approvazione dei lavoratori. Obiettivo della Fai Cisl è “assicurare una reale partecipazione dei lavoratori ma anche saldare le rivendicazioni salariali agli incrementi di produttività che si realizzano perseguendo così l’equiparazione con i lavoratori di altri settori”. La Fai Cisl ha denunciato la grave situazione del mercato del lavoro agricolo in cui “si infiltrano aziende senza scrupoli ed elementi estranei ad ogni contesto di legalità. Da anni lottiamo senza tregua contro il caporalato – ha detto Bambacigno – ma guarda caso i media scoprono quello che definiscono fenomeno solo quando ci sono fatti di cronaca nera”. La Fai ha sempre sostenuto che “se non si colpisce la causa del male ben difficilmente si potrà eliminare l’effetto. Oltre ad inasprire le sanzioni o le pene bisogna – secondo il sindacato - escludere le aziende irregolari da ogni finanziamento pubblico e agevolazione fiscale arrivando anche alla confisca dei beni”. La Fai Cisl ha evidenziato inoltre gravi problematiche riguardanti la rappresentatività nel settore. “Non si può mettere allo stesso tavolo di confronto chi come noi firma i contratti, promuove azioni sindacali, ha sedi in ogni Comune, discute con le aziende con chi potrebbe avere altri interessi”.

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