Lavoro: Istat, ad agosto 69 mila occupati in più ma sono ancora pochi
Cisl, sono segnali dell'avvio della ripresa economica ma sono ancora da consolidare
CISL PUGLIA - Ad agosto 2015 il tasso di disoccupazione è 11,9%, in calo per il secondo mese consecutivo. Lo rileva l'Istat. La flessione è di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti rispetto ad agosto 2014. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 5,0%, a cui corrispondono 162 mila persone in meno in cerca di lavoro. Erano due anni e mezzo che il tasso di disoccupazione rilevato dall'Istat non scendeva sotto la soglia del 12%. L'11,9% di agosto è il risultato più basso a partire da febbraio 2013. "Il dato della disoccupazione in Italia (11,9%) è ancora troppo alto e rende necessario riproporre con la prossima legge di Stabilità interventi in termini di agevolazioni fiscali e contributive per aiutare l'ingresso nel mondo del lavoro, favorendo la staffetta intergenerazionale nonché misure di consolidamento di una vera e propria ripresa economica", ha commentato il segretario confederale Cisl Gigi Petteni. "Dopo la crescita di giugno (+0,1%) e di luglio (+0,3%), ad agosto 2015 il dato degli occupati cresce ancora dello 0,3% (+69 mila). Il tasso di occupazione sale al 56,5%. Crescono dunque gli occupati e diminuiscono tanto i disoccupati quanto gli inattivi. Questi dati - sottolinea - sono evidenti segnali dell'avvio di una ripresa economica nonché dei provvedimenti del jobs act, ma sono ancora da consolidare"."Sempre più necessaria una piena consapevolezza nostra e delle controparti - conclude Petteni - affinché si affronti insieme la sfida del rilancio di una contrattazione di qualità che serva a valorizzare il lavoro, migliorandone i salari e a rendere più competitive le nostre aziende attraendo investimenti". Ad agosto - rileva l'Istat - gli occupati sono 69 mila in più rispetto a luglio e 325 mila in più rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Dopo la crescita di giugno e di luglio, la stima degli occupati cresce ancora dello 0,3% sul mese e dell'1,5% sull'anno. Il tasso di occupazione sale al 56,5%. Ad agosto 2015 il tasso di disoccupazione è 11,9%, in calo per il secondo mese consecutivo. La flessione è di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti rispetto ad agosto 2014. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 5,0%, a cui corrispondono 162 mila persone in meno in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile torna a crescere ad agosto fino al 40,7%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in calo di -2,3 punti sull'anno. Gli under 25 disoccupati sono 631 mila, 13 mila in più rispetto al mese precedente (+2,1%). Aumentano al tempo stesso anche gli occupati 15-24enni dello 0,8% rispetto a luglio (+7 mila). Agosto; +45mila lavoro a termine, +25mila indeterminato. Ad agosto sono soprattutto i dipendenti con contratti a termine ad aumentare. Secondo i dati Istat, sono 45 mila in più rispetto al mese precedente (+1,9%) a fronte di 25 mila nuovi dipendenti "permanenti" (+0,2%). Complessivamente l'aumento degli occupati è imputabile al lavoro dipendente (+70 mila persone), mentre restano sostanzialmente stabili i lavoratori indipendenti (-1.000). Altro dato: l’inflazione. L'indice dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% a settembre 2015 rispetto agosto e aumenta dello 0,3% nei confronti di settembre 2014. Lo rileva l'Istat nelle stime preliminari parlando di "un lieve rialzo" del tasso di inflazione (+0,1 punti dallo 0,2% di agosto), imputabile agli alimentari non lavorati e ai trasporti. Analizzando le componenti principali che determinano il tasso inflazione nella zona euro, cibo, alcol e tabacco dovrebbero conoscere il tasso annuale più elevato a settembre (1,4% a confronto dell'1,3% di agosto). Seguono i servizi (1,3% contro l'1,2% di agosto), i beni industriali non energetici (0,3%, rispetto a 0,4% in agosto) e l'energia (-8,9%, rispetto a -7,2% ad agosto). Il tasso d'inflazione dell'Eurozona è in calo a -0,1% a settembre, rispetto al mese d'agosto quando era a 0,1%. E' la stima flash di Eurostat.