Mezzogiorno: Boccuzzi, il 16 ottobre a Bari Furlan darà la spinta propulsiva
CISL BARI | - “Questa grande iniziativa di tutta la CISL confederale nazionale per il mezzogiorno- dice Giuseppe Boccuzzi segretario generale Cisl Bari - porrà le basi per una piattaforma seria che possa individuare le direttrici di sviluppo del nostro mezzogiorno. Il mezzogiorno è stanco, il mezzogiorno è uscito da una crisi che ha colpito duramente il paese ma in particolar modo i nostri territori e il mezzogiorno oggi ha bisogno più che mai di una spinta propulsiva, che deve partire da un rilancio della domanda interna, dell'occupazione giovanile e da un abbattimento della pressione fiscale sui lavoratori e sui pensionati che, in questa parte d'Italia sono quelli più poveri perché hanno le pensioni più basse e molte volte anche gli stipendi più bassi e, afflitti ancora oggi nella piaga del lavoro nero di lavoro sommerso”. All'iniziativa della Cisl è prevista la presenza di Alessandro Laterza Vice Presidente Confindustria per il Mezzogiorno e Politiche regionali, Claudio De Vincenti Sottosegretario di Stato Presidenza Consiglio dei Ministri, Michele Emiliano Presidente Regione Puglia, Rosario Crocetta Presidente Regione Sicilia, Mario Oliverio Gerardo Presidente Regione Calabria, Luciano D'Alfonso Presidente Regione Abruzzo, Marcello Pittella Presidente Regione Basilicata, Fulvio Bonavitacola Vice Presidente Regione Campania, Raffaele Paci Vice Presidente Regione Sardegna, Michele Petraroia Vice Presidente Regione Molise. Chiuderà la manifestazione l'intervento della Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. "Il rilancio dell'economia del Mezzogiorno non è solo questione di solidarietà o di riduzione delle disuguaglianze con il resto del Paese- precisa Farina- ma è anche la condizione necessaria per dare più forza alla crescita ed allo sviluppo di tutto il Paese. E' ormai evidente, infatti, che senza un più forte contributo della ricchezza prodotta e dei consumi degli oltre 25 milioni di italiani che abitano le regioni del Sud, non sarà possibile una più rapida uscita dalla crisi e la crescita dell'occupazione in tutto il Paese".