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Mezzogiorno: Filca Cisl; dimenticato dal governo, dal Sud ecco le nostre proposte per rilanciarlo

Gallo, Filca interregionale: abbiamo evidenziato le opere cantierabili ma ancora tutto è fermo


Mezzogiorno: Filca Cisl; dimenticato dal governo, dal Sud ecco le nostre proposte per rilanciarlo

FILCA | - “Nonostante mille proclami e buoni propositi, il Mezzogiorno continua ad essere il grande assente dell’agenda politica di questo Governo. La Legge di Stabilità rappresenta l’ennesima occasione persa per colmare il gap infrastrutturale delle regioni del sud e per ridare speranza alle centinaia di migliaia di edili che hanno perso il lavoro in questi lunghi anni di crisi del settore delle costruzioni”. Lo hanno dichiarato i segretari generali delle Filca-Cisl delle regioni meridionali: Michele La Torre (Basilicata), Luciano Belmonte (Calabria), Giovanni D’Ambrosio (Campania), Enzo Gallo (Puglia) e Santino Barbera (Sicilia). “Le opere di cui ha bisogno il sud – hanno aggiunto – sono tante e di fondamentale importanza per la qualità della vita della collettività e per l’economia del meridione. Lo abbiamo ribadito nei giorni scorsi sia nel corso degli Stati generali delle Filca meridionali, svoltesi a Palermo, che nel convegno della Cisl nazionale a Bari, con il segretario generale Annamaria Furlan e i presidenti delle regioni del sud. In tutti i contesti si continua a ripetere che l’Italia cresce se cresce il sud, ma la verità è che la forbice tra le regioni meridionali e quelle del centro-nord, per non parlare dell’Europa, si sta drammaticamente allargando”. Ecco, nel dettaglio, le proposte dei sindacalisti della Filca: “Le opere bloccate – hanno dichiarato – devono essere affidate a commissari ad acta. Deve esserci una verifica costante della percentuale di utilizzo dei Fondi europei da parte delle Regioni, che se non utilizzano un tetto prestabilito subiscono il commissariamento. Bisogna poi intervenire sull’infrastrutturazione primaria e secondaria, e bisogna provvedere con urgenza alla messa in sicurezza del territorio”. “Per la prima volta – hanno concluso i segretari – tutte le nostre regioni sono amministrate da esponenti vicini al governo nazionale: è davvero il momento giusto per rimettere in moto il settore; perdere l’ennesimo treno vorrà dire essere moralmente e politicamente responsabili dell’agonia del sud”. Ma alle condizioni favorevoli per parlare un linguaggio comune non sempre corrisponde una risposta in tempi possibili dalla politica: “Abbiamo inviato lo scorso 8 giugno una lettera aperta (in allegato) al Presidente Emiliano – spiega il Segretario generale della Filca interregionale, Crescenzio Gallo – nella quale spiegavamo la situazione attuale del comparto edile e fornivamo l’elenco aggiornato delle opere pubbliche deliberate dal Cipe ma ancora ferme. Oggi non abbiamo ancora alcuna risposta. Tutto fermo”. Nel corso dei lavori dell’Assemblea organizzativa della Filca è stato anche approvato all’unanimità un ordine del giorno sul tema.

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