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Ilva: Castellucci, il Governo faccia chiarezza e dia certezze sul siderurgico


Ilva: Castellucci, il Governo faccia chiarezza e dia certezze sul siderurgico

CISL TARANTO BRINDISI | - “In occasione del recente scambio di auguri per le festività di fine anno con l'Arcivescovo di Taranto, S.E. Mons. Filippo Santoro, in visita presso la nostra sede, abbiamo tra l’altro sostenuto con particolare fermezza e condiviso la necessità che il nostro territorio guardi oltre il gesto di apertura delle Porte Sante, nel contesto dell’anno giubilare della Misericordia. Guardi, cioè, al proprio futuro assumendo la nuova prospettiva della fiducia e della speranza come ci chiedono di fare tantissime lavoratrici e lavoratori in grosse difficoltà insieme con le loro famiglie, considerando che le questioni cruciali del territorio ionico continuano ad essere costituite, chiaramente, dal rapporto con la grande industria per conciliare in maniera strutturata buona salute, buon ambiente e buona occupazione. Ma, più sostanzialmente, dal bisogno altrettanto inderogabile di creare sviluppo per poter creare lavoro aggiuntivo, mediante l’agire  mirato e sinergico tra Istituzioni, Enti Locali e Parti sociali, per garantire la salvaguardia dell’ambiente ed il rilancio dello sviluppo con tutti gli altri settori produttivi quali, un turismo organizzato, un'agricoltura di qualità, un'edilizia con tutti gli standard di sicurezza e un terziario/commercio con disdegno e rifiuto di ogni forma di sfruttamento; insomma facendo ricorso a tutti i costi alla legalità. Consideriamo grandemente positivo, in tale prospettiva, che sia stato approvato dal Cipe, con una destinazione di risorse pari a circa 864 milioni, il Contratto Istituzionale di Sviluppo che dettaglia e monitora per i comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra, Montemesola, interventi di riqualificazione decisi dal Governo, d’intesa con Regione Puglia, Enti locali interessati, Autorità portuale e Commissario per le bonifiche. Alla luce, poi, dell’ultimo decreto Ilva – abbiamo inoltre ribadito nel citato incontro – è necessario che si intervenga prontamente e che la politica si faccia carico in particolare dell’intera questione Taranto e del siderurgico determinando prospettive legislative e, dunque, di certezza che oggi percepiamo relativamente e senza le quali sarebbe difficile confermare lo stabilimento come punto di forza del nostro sistema industriale. Parlando di uno dei più grandi impianti siderurgici Europei, scaturiscono da ciò anche le preoccupazioni derivanti dalle nuove scadenze prefigurate non solo per la vendita dell’Ilva che, conveniamo, dovrebbe essere gestito da chi ha esperienze e capacità importanti nel settore per un vero rilancio industriale ma anche per un percorso di ambientalizzazione che va assolutamente accelerato avendo sempre e comunque chiaro l’effettivo stato dei lavori. A questo si sommi l’avvenuta bocciatura (da recuperare, dunque, in sede di conversione del Decreto Ilva in Legge dello Stato) dell’emendamento riguardante la possibilità di accesso al Fondo di garanzia delle aziende dell’indotto, che avrebbe costituito immediata boccata d'ossigeno anche per i lavoratori. Chiamiamo, dunque, il Governo a fare chiarezza su quale debba essere il futuro del siderurgico di Taranto, decisivo per l'intero Paese e per l'Europa, se lo ritiene ancora strategico e per quello dei lavoratori che ne sono in forza, compresi quelli dell'indotto, nessuno escluso, rimuovendo ogni incertezza. Considerate le evidenti perdite economiche mensili dello stabilimento, vorremmo che si scongiurassero ulteriori sorprese negative con il sopraggiungere del nuovo anno”.

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