ISTAT: INTERVISTA A FURLAN A 'LA REPUBBLICA', GIUSTO ABBASSARE IRPEF; STOP ALLA POLITICA DEI BONUS
ECONOMIA ANCORA DEBOLE, NESSUNO PUÒ FARCELA DA SOLO PERCHÉ LA RECESSIONE NON È FINITA
CISL PUGLIA - "Dopo tanti anni di segno meno, abbiamo un segno più sia per il Pil che per l'occupazione. Ma non abbiamo risolto tutti i problemi, anzi. Penso ai tanti punti di crescita persi nella crisi e agli oltre tre milioni di disoccupati. E dico che è arrivato il momento di un forte patto sociale. Nessuno può farcela da solo, perché la recessione non è finita". Lo afferma a Repubblica, Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, secondo cui è arrivato il momento di "una politica industriale che crei nuovi posti di lavoro". "L'occupazione – aggiunge – è cresciuta non tanto per il Jobs Act, ma per la decontribuzione. Fatto positivo, perché abbiamo stabilizzato posti. Ma ora ne vanno creati di aggiuntivi. La crescita su dello 0,8% è davvero troppo debole". "Va rimesso in discussione il fiscal compat – osserva –. La spesa per innovazione e infrastrutture non è nuovo debito". "Il Paese – sottolinea quindi Furlan – necessita di una riforma fiscale vera, non di continui bonus, che renda più pesanti le busta paga di lavoratori e pensionati e alleggerisca il peso delle tasse anche sulle imprese". Sull'ipotesi taglio Irpef, Furlan osserva: "Acceleriamo pure la discussione sulle aliquote Irpef. Ma discutiamone in modo serio e realizziamolo. Detto questo, attenzione a come si interviene. Non possiamo certo pensare di aumentare il peso sui ceti più poveri per aiutare il ceto medio a spendere di più". Sul cuneo fiscale, invece, "se l'idea è di abbassare di alcuni punti i contributi previdenziali versati dal datore di lavoro e dal lavoratore per metterli in busta paga dove tra l'altro ci si versano anche le tasse sopra – fa notare – avremo in futuro pensionati con un assegno ancora più basso di quello che possiamo configurare con la riforma Fornero. Non è un'idea che possa andare troppo lontano".